Matera aderisce alla Giornata nazionale “Legalità ci Piace!”. L’impegno di Confcommercio

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La Confcommercio di Matera ha partecipato alla dodicesima edizione della Giornata nazionale di Confcommercio “Legalità ci Piace!”, seguendo in diretta questa mattina l’evento nazionale, dalla propria sede provinciale, che quest’anno è stato dedicato, in particolare, al tema della sicurezza con lo slogan “Più sicurezza per imprese, territori e città”, presentando l’indagine dell’ufficio studi di Confcommercio sui Fenomeni Illegali.

La Giornata rappresenta un’iniziativa di analisi, denuncia e sensibilizzazione sulle conseguenze dei fenomeni criminali per l’economia reale e per le imprese.

Un appuntamento annuale dell’intero sistema Confcommercio contro ogni forma di illegalità per promuovere e rafforzare la cultura della legalità che è un prerequisito fondamentale per la crescita e lo sviluppo.

Alla Giornata nazionale ideata dalla Confederazione per promuovere e rafforzare la cultura della legalità sono intervenuti insieme al Presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, il sottosegretario al Ministero dell’Interno, Nicola Molteni e la Vice Presidente di Confcommercio con incarico per la Legalità e la Sicurezza, Patrizia Di Dio.

Il Presidente Sangalli ha sottolineato:

“Legalità e sicurezza sono di certo strettamente legate, ma non sono la stessa cosa.

La prima è il rispetto delle regole condivise che garantiscono diritti, doveri e libertà individuali e collettive.

È il fondamento su cui si basa la convivenza civile e il presupposto perché ogni cittadino possa sentirsi tutelato e riconosciuto all’interno della comunità.

La seconda è invece la condizione che consente a ogni persona di vivere, lavorare, muoversi ed esprimersi in libertà senza timore di subire violenze, soprusi o ingiustizie.

Per cambiare, in tema di legalità e di sicurezza, il primo passo è la consapevolezza.

Noi riteniamo in particolare che ci siano due grandi aree sulle quali intervenire, una ‘micro’ e l’altra ‘macro’”.

La prima prevede azioni a livello locale che possono avere il maggior impatto sui reati predatori (come rapine, furti e spaccio) e di contrasto alle baby gang, oltre al sostegno alle imprese nei maggiori investimenti che stanno affrontando per prevenire i rischi, dotandosi, ad esempio, di sistemi di video sorveglianza.

La seconda è continuare ad investire nella cultura della legalità.

L’istruzione, la conoscenza, la condivisione su questi temi determinano infatti la consapevolezza, spezzano le solitudini, animano il cambiamento.

La cultura della legalità è il terreno su cui germoglia il senso di comunità: senza il rispetto delle regole condivise, nessuna libertà è possibile, nessuna sicurezza è reale.

Senza il rispetto delle regole condivise, nessun futuro è quello che speriamo, quello che vogliamo, quello che, appunto, ‘ci piace’, come la legalità”.

Dall’analisi dell’ufficio studi di Confcommercio relativa al sud Italia emerge che il 28,6% delle imprese del terziario di mercato del Sud e delle Isole percepisce un peggioramento dei livelli di sicurezza nel 2024, percentuale inferiore al dato nazionale (30,0%).

Furti (29,0%), rapine (28,4%), atti di vandalismo e spaccate (27,6%) sono i fenomeni criminali percepiti in maggior aumento dalle imprese del terziario di mercato del Sud e isole, con percentuali sono superiori ai valori nazionali.

Il 29,3% degli imprenditori del sud teme il rischio di essere esposto a fenomeni criminali come furti, rapine, atti vandalici, aggressioni, etc.

Il dato è inferiore a quello nazionale pari al 31,3%.

I furti sono il crimine che preoccupa di più in termini di sicurezza personale, dei propri collaboratori, e della propria impresa.

Il 15,8% delle imprese del Sud dichiara di aver riscontrato episodi criminali legati alla presenza delle “baby gang” nella zona di operatività dell’impresa (dato è inferiore al valore Italia pari al 21,3%) e di questi il 48% è preoccupato per la propria attività.

Il 27% degli imprenditori teme il fenomeno della “mala movida”, soprattutto per il degrado urbano e per atti di vandalismo e danneggiamenti alle strutture.

Inoltre, il 21,2% degli imprenditori dichiara di essere molto preoccupato per il rischio di racket e usura.

Valore inferiore rispetto al dato nazionale pari al 25,8%.

Di fronte a questi fenomeni, il 59,8% degli imprenditori ritiene che si dovrebbe sporgere denuncia (dato inferiori a quello nazionale pari al 63,1%).

Il 65,7% delle imprese del terziario del Sud e Isole ritiene di essere penalizzato dall’abusivismo e dalla contraffazione.

E l’84,6% delle imprese ha investito in misure di sicurezza, in particolare in sistemi di videosorveglianza e di allarmi antifurto.

Valore superiore al dato nazionale (82,9%).

Dall’analisi di Confcommercio si rileva, inoltre, che nel 2024 l’illegalità è costata alle imprese del commercio e dei pubblici esercizi 39,2 miliardi di euro e ha messo a rischio 276 mila posti di lavoro regolari, in leggera crescita rispetto all’anno precedente.

In dettaglio, l’abusivismo commerciale costa 10,3 miliardi di euro, l’abusivismo nella ristorazione pesa per 7,4 miliardi, la contraffazione per 5,1 miliardi, il taccheggio per 5,4 miliardi.

Gli altri costi della criminalità (ferimenti, assicurazioni, spese difensive) ammontano a 7,1 miliardi e i costi per la cyber criminalità a 3,9 miliardi.

La legalità è il prerequisito fondamentale per il lavoro, lo sviluppo e la crescita del sistema economico.

Una legalità che deve trovare risposte concrete non solo nelle azioni di contrasto alla criminalità organizzata, ma anche nella rimozione degli ostacoli alla libertà di impresa.

L’impegno di Confcommercio per la sicurezza e la legalità si traduce in due obiettivi continui e strategici: prevenire e contrastare i fattori legati alla criminalità che incidono sulla competitività delle imprese e rafforzare, diffondere e approfondire la cultura della legalità.

Ecco la locandina.





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