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Questi sono i giorni decisivi per la STMicroelectronics di Agrate Brianza. Oggi, venerdì 16 maggio, i sindacati incontreranno in Regione Lombardia il ministro Adolfo Urso (Imprese) e gli assessori regionali Guido Guidesi (Sviluppo economico) e Simona Tironi (Lavoro). Settimana prossima sono previste due giornate di sciopero con presidio davanti ai tornelli dell’azienda di via Olivetti.

“Stiamo assistendo allo svuotamento del sito”

La preoccupazione intanto sale. “Stiamo assistendo con grande preoccupazione a una vera e propria operazione di svuotamento industriale del sito di Agrate – dichiara Pietro Occhiuto, segretario generale della Fiom Cgil -. Ad oggi non solo non è stato riformulato il piano industriale, ma sono già in corso trasferimenti di produzioni e tecnologie verso Singapore e aziende esterne in Cina, nel totale silenzio verso i lavoratori”.

Il fiore all’occhiello che “perde” lavoratori

C’è sgomento e preoccupazione nel sito brianzolo che, come più volte ripetuto dagli stessi vertici italiani della multinazionale, è un fiore all’occhiello. Un sito che conta 5.300 dipendenti dei quali, però, 800 da qui a due anni saranno in esubero. Intanto nei prossimi mesi i 97 dipendenti con un contratto a tempo determinato non più rinnovabile dopo 12 mesi si vedranno lasciati a casa. L’azienda non convertirà i loro contratti in contratti a tempo indeterminato. Ma nel frattempo ha annunciato l’assunzione (a tempo determinato) di altri 200 lavoratori.

“Stanno trasferendo la produzione all’estero”

“La produzione BCD9 su 8 pollici è oggi richiesta dal mercato automotive e AG200 è l’unico sito qualificato – continua Occhiuto -. Tuttavia l’azienda sta già disinstallando attrezzature e trasferendo asset produttivi all’estero, senza alcun confronto con le parti sociali. Chiediamo alla Regione Lombardia e al Governo che vigilino immediatamente e applichino la legge italiana sulle delocalizzazioni, soprattutto laddove sono coinvolti macchinari acquistati con fondi pubblici o agevolazioni fiscali”. STMicroelectronics, infatti, ha ricevuto fondi pubblici dal governo.

“Agrate ha diritto a un futuro”

“Agrate ha diritto a un futuro – conclude Occhiuto -. Un piano vero, con investimenti su produzione e ricerca a 12 pollici, completamento del sito AG300, mantenimento temporaneo della linea BCD9 su 8 pollici e costruzione di un nuovo fabbricato tecnologico. Serve coraggio industriale, non tagli mascherati”. Annunciando, qualora le richieste venissero disattese, la mobilitazione.



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