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Una agevolazione per aiutare le MPMI a conseguire la certificazione di parità di genere. La sezione regionale di Unioncamere ha promosso il Bando Parità di Genere Lombardia proprio per sostenere le più piccole realtà del tessuto produttivo lombardo in questa attività.

Parliamo di finanziamenti a fondo perduto erogati in forma di voucher, con importi che vanno da un minimo di 2 mila a un massimo di 9 mila euro. Vediamo quali sono le principali caratteristiche del Bando Parità di Genere Lombardia: beneficiari, agevolazione e domande.

Lombardia, Bando Parità di Genere: chi può avere il voucher

Al Bando Parità di Genere Lombardia possono partecipare tutte le MPMI (micro, piccole e medie imprese) attive della regione che, all’atto della presentazione della domanda, siano iscritte al Registro delle Imprese e abbiano una sede operativa in Lombardia.

Lombardia, Bando Parità di Genere: come funziona l’agevolazione

Il Bando Parità di Genere Lombardia, come abbiamo accennato, eroga bonus a fondo perduto sotto forma di voucher. L’importo di questi varia in base al numero dei dipendenti dell’azienda, 3 gli scaglioni previsti: 1/9 dipendenti, 10/49 dipendenti, 50/125 dipendenti e più di 125 dipendenti. Gli importi vanno dai 2 mila ai 9 mila euro.

Il Bando Parità di Genere Lombardia prevede che i fondi vengano erogati secondo due linee:

  • Linea A: per l’acquisto di servizi di consulenza;
  • Linea B: per le spese sostenute per avere la certificazione.

Lombardia, Bando Parità di Genere: le scadenze e le domande

Il Bando Parità di Genere Lombardia è una agevolazione a sportello: ciò significa che i contributi vengono erogati fino a esaurimento delle risorse in base all’ordine di presentazione delle domande.

Le istanze di partecipazione possono essere inoltrate a partire dal 28 aprile 2025 e fino alle ore 12:00 del 30 giugno 2027.

Maggiori info sul Bando Parità di Genere Lombardia sono disponibili sulla pagina web dedicata sul sito internet di Unioncamere Lombardia.

Bando Parità di Genere Lombardia: perché conta

Agevolazioni come il Bando Parità di Genere Lombardia, volte a incentivare la parità di genere nelle aziende italiane, si collocano al centro di un più ampio dibattito sull’equità e sulla sostenibilità del mercato del lavoro. Le misure fiscali, contributive e normative rappresentano strumenti fondamentali per correggere gli squilibri sistemici che, storicamente, hanno penalizzato la partecipazione femminile al mondo produttivo. Le politiche di incentivazione, tra cui sgravi fiscali per le imprese che assumono donne in ruoli apicali o che adottano piani di welfare aziendale inclusivo, contribuiscono a promuovere un modello organizzativo equo, in grado di valorizzare il capitale umano indipendentemente dal genere.

Tali interventi normativi (incluso questo Bando Parità di Genere Lombardia) si fondano su evidenze empiriche che dimostrano come la diversità di genere migliori le performance aziendali, l’innovazione e la resilienza organizzativa. Inoltre, la valutazione d’impatto delle agevolazioni dimostra che la promozione dell’equità salariale, delle pari opportunità di carriera e della conciliazione vita-lavoro ha effetti positivi non solo sulle lavoratrici, ma sull’intero tessuto socio-economico.



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