Pascolo e benessere animale, accesso semplificato ai fondi per i piccoli allevatori sardi. Coldiretti: “Passo avanti importante”

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Arrivano buone notizie per i piccoli allevatori sardi e soprattutto “un passo avanti importante per ridurre la burocrazia e garantire sostegni anche ai piccoli allevatori”. A partire dal 2025, infatti, le piccole aziende zootecniche potranno accedere ai fondi previsti per l’ecoschema 1 (livello 2) anche senza essere iscritte al sistema di qualità nazionale Sqnba, purché rispettino alcune condizioni legate al pascolamento. Un passo tanto atteso da Coldiretti Sardegna che in questi mesi ha lavorato sui tavoli istituzionali per trovare vie che potessero aiutare le aziende, in particolare i piccoli allevamenti, e superare alcune lungaggini burocratiche che avrebbero rallentato l’attività delle imprese di allevamento sarde.

Il riferimento è all’Eco-schema 1 – Livello 2, una misura della nuova Politica Agricola Comune che prevede premi economici per chi migliora le condizioni di benessere degli animali, in particolare attraverso l’allevamento al pascolo. Per ottenere questi fondi, le aziende avrebbero dovuto obbligatoriamente aderire al Sqnba – il Sistema di Qualità Nazionale per il Benessere Animale – un protocollo certificato da organismi di controllo e regolato da un disciplinare rigido, pensato per grandi strutture e allevamenti industriali. Ma la Regione Sardegna ha riconosciuto che questa richiesta rischiava di escludere le realtà più piccole, quelle che invece spesso praticano un allevamento tradizionale, estensivo, con animali che pascolano liberi per diversi mesi all’anno. 

“Si tratta di una vittoria della buona interlocuzione e del lavoro quotidiano al fianco degli allevatori – commenta il presidente di Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu – questa deroga è fondamentale perché riconosce la specificità del nostro modello di allevamento: estensivo, legato al pascolo e alla sostenibilità. Non possiamo accettare che la burocrazia penalizzi chi fa le cose per bene”.

Secondo il direttore Luca Saba, inoltre “il confronto costante nei tavoli regionali ha prodotto importanti passi avanti – aggiunge – per portare all’attenzione delle istituzioni le difficoltà che vivono gli allevatori, soprattutto nelle aree interne. Questo provvedimento va nella direzione giusta: semplificare, valorizzare le pratiche tradizionali e tutelare chi lavora nel rispetto degli animali e del territorio”.

Tra i requisiti, con la deroga, non servirà aderire al sistema di certificazione nazionale (Sqnba) per ottenere i fondi se si è un allevatore biologico, oppure se si gestisce un’azienda di piccole dimensioni (fino a 20 capi equivalenti in media nell’anno precedente). In questo secondo caso, grazie alla deroga approvata dalla Regione Sardegna, si potrà accedere comunque ai premi dell’Ecoschema 1 – Livello 2, a patto che venga garantito il pascolo per almeno 60 giorni all’anno. La densità di animali al pascolo dovrà rispettare dei limiti precisi: massimo 2 capi per ettaro nelle zone considerate vulnerabili ai nitrati e massimo 4 capi per ettaro in tutte le altre aree. I controlli sul rispetto di queste regole saranno effettuati direttamente dalla Regione durante l’anno.





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