Guerra dei dazi e valore del Made in Italy: le sfide per le nostre imprese

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In un quadro internazionale segnato da tensioni geopolitiche e incertezza economica, Mauro Colombo – Direttore Generale di Confartigianato Varese – analizza le sfide che mettono sotto pressione le imprese del nostro territorio: dai dazi al rallentamento dell’export, fino alle difficoltà di accesso al credito. Un contributo che invita a leggere i cambiamenti senza illusioni, ma con lucidità e strategia. Confartigianato Varese è al fianco delle imprese per tradurre i dati in decisioni concrete.

 

di Mauro Colombo*

La recente analisi dell’Ufficio Studi di Confartigianato sulle tendenze dell’economia globale fotografa un quadro preoccupante ma ricco di spunti per le nostre imprese. Ci troviamo in un mondo sempre più caratterizzato da quello che potremmo definire un “(dis)ordine mondiale”, dove le tensioni geopolitiche e le guerre commerciali stanno ridisegnando scenari che davamo per consolidati.

Il dato che più mi colpisce è l’indice di incertezza della politica commerciale ai massimi storici. Non è un’astrazione: questa incertezza si traduce direttamente in difficoltà concrete per chi ogni giorno deve pianificare produzione, approvvigionamenti ed esportazioni. Per le nostre imprese del territorio, spesso inserite in filiere globali, questo rappresenta un vincolo significativo alla crescita.

Le previsioni sull’export italiano sono state drasticamente riviste al ribasso: se a settembre 2024 si stimava una crescita del 3,1% per il 2025, oggi il FMI prevede una contrazione del 2,6%. Per un territorio fortemente vocato all’export come il nostro, questo è un campanello d’allarme che non possiamo ignorare.

Particolarmente allarmante è l’impatto stimato dei dazi USA sul nostro export: secondo il MIMIT, l’imposizione di dazi reciproci al 20% porterebbe a una riduzione dell’export italiano verso gli Stati Uniti del 10%. Un dato che ci riguarda da vicino, considerando l’importanza del mercato americano per molte eccellenze del nostro territorio.

Ma non tutto è negativo. La nostra forza rimane la qualità intrinseca dei prodotti: l’analisi dimostra che il differenziale tra i valori medi unitari delle esportazioni e i prezzi alla produzione per il mercato estero resta positivo, attestandosi su un considerevole +20,7%. Questo “premio qualità” rappresenta il vero valore aggiunto del Made in Italy, la nostra arma più efficace per difenderci dalla competizione basata solo sul prezzo.

È interessante notare come l’economia italiana, pur con una crescita contenuta (+0,3% nel primo trimestre 2025), si posizioni meglio di Germania (+0,2%) e Francia (+0,1%). Un segnale di resilienza che dimostra la capacità delle nostre imprese di adattarsi anche a contesti difficili.

Il quadro settoriale presenta luci ed ombre: preoccupa la situazione della manifattura, in particolare nei settori della moda (-12,8%), automotive (-23,9%) e meccanica (-4,3%), tutti comparti ben rappresentati nel nostro territorio. Al contrario, il settore delle costruzioni mostra una buona tenuta, sostenuto dagli investimenti legati al PNRR.

Un aspetto positivo è la tenuta del mercato del lavoro, con un incremento dell’occupazione dell’1,9% a marzo 2025, trainato dai contratti a tempo indeterminato. Un dato che conferma la solidità del nostro tessuto produttivo anche in momenti difficili.

Più problematico invece l’accesso al credito per le piccole imprese, nonostante il progressivo allentamento della politica monetaria. La contrazione dei prestiti alle piccole imprese del 6,8% a dicembre 2024 rappresenta un ostacolo agli investimenti necessari per innovare e restare competitivi sui mercati internazionali.

Cosa significa tutto questo per le nostre imprese? In primo luogo, dobbiamo continuare a puntare sulla qualità e sull’innovazione come fattori distintivi. In secondo luogo, è fondamentale diversificare i mercati di sbocco per ridurre la dipendenza da aree geografiche soggette a tensioni commerciali. Infine, dobbiamo sfruttare al meglio le opportunità offerte dal PNRR per rafforzare la competitività strutturale delle nostre aziende.

Come Confartigianato Varese, il nostro impegno è quello di accompagnare le imprese in questo percorso, fornendo supporto e servizi che permettano di trasformare le sfide in opportunità. Perché, come ci insegna la storia delle piccole e medie imprese italiane, è proprio nei momenti di maggiore difficoltà che la creatività, la flessibilità e la capacità di innovare del nostro sistema produttivo emergono con maggiore forza.

* Direttore di Confartigianato Varese

 

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