In Puglia crollano le imprese giovanili nei settori commercio e ristorazione

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Il tessuto imprenditoriale giovanile della Puglia è in forte crisi. Secondo una recente indagine di Confesercenti, basata su dati camerali aggiornati al 2024, nei settori del commercio, della ricettività e della ristorazione il numero di imprese under 35 è in costante calo, con effetti diretti sul ricambio generazionale e sulla vitalità economica dei territori.

Nel 2019, le imprese giovanili registrate in questi ambiti erano 13.631, pari al 14,9% del totale, con una propensione imprenditoriale dell’1,82%. Nel 2024, le imprese si sono ridotte a 10.605, cioè solo il 12% del totale, e una propensione scesa all’1,51%. In cinque anni sono oltre 3.000 le attività scomparse, un crollo che evidenzia l’urgenza di interventi strutturali.

Giovani sempre meno protagonisti: aumentano età media e mortalità

Il dato più preoccupante riguarda l’età media degli imprenditori giovanili, che passa da 48,1 anni nel 2019 a 49,8 nel 2024, segnalando un invecchiamento costante del comparto. Allo stesso tempo, la capacità di sopravvivenza delle imprese avviate da giovani si è fortemente indebolita: oggi solo 1 su 10 (10%) riesce a sopravvivere, mentre nel 2019 la percentuale si attestava al 12,1%.

A peggiorare la situazione contribuisce l’elevato tasso di mortalità delle imprese, che in Puglia raggiunge il 25%, una delle percentuali più alte a livello nazionale. Un ecosistema quindi fragile, dove l’accesso al mercato è difficile e la permanenza è spesso insostenibile.

Tra concorrenza online e fiscalità elevata: un sistema sotto pressione

“Un mercato sempre più difficile” lo definisce Benny Campobasso, presidente di Confesercenti Puglia, che sottolinea le cause strutturali del fenomeno:

  • forte competizione, anche sleale, con le grandi piattaforme web

  • debole domanda interna

  • carichi fiscali gravosi

  • mancanza di politiche mirate al sostegno dell’impresa giovanile

Questi elementi, secondo Campobasso, stanno determinando un’inversione di rotta che rischia di diventare irreversibile. “Il fenomeno ci sta sfuggendo di mano”, afferma, “e i territori ne pagano il prezzo, con una desertificazione economica crescente”.

Un appello per salvare il futuro del commercio locale

L’indagine condotta da Confesercenti non è solo una denuncia, ma anche un appello alle istituzioni. Serve una nuova strategia per rilanciare l’imprenditoria giovanile, con interventi urgenti su formazione, accesso al credito, fiscalità agevolata e sostegno all’innovazione, in particolare per contrastare lo squilibrio competitivo generato dal commercio digitale.

Il rischio concreto è quello di vedere svanire le nuove leve imprenditoriali, in una regione dove il commercio di prossimità e la ristorazione rappresentano non solo lavoro, ma anche identità, cultura e presidio sociale del territorio.





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