Leung, Hong Kong è hub per innovazione retail ed e-commerce

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Approvvigionamento, e-commerce, reatailtech fisico, sono questi gli ambiti di cui è responsabile per InvestHK, agenzia del governo della regione amministrativa speciale cinese di Hong Kong, Angelica Leung che riveste il ruolo di head of consumer products e racconta a Startupbusiness come la città sia oggi un hub per il commercio globale e come la logistica e la distribuzione stanno usando le nuove tecnologie per affrontare le sfide che comprendono non solo la crescente complessità ma anche il modificarsi delle abitudini dei consumatori.

“Oggi a Hong Kong ci sono circa 300mila persone impiegate solo nelle attività di import-export – dice Leung (nella foto) – c’è un grande ecosistema legato all’approvvigionamento, una struttura che supporta tutto il processo e le aziende nelle varie attività, per esempio l’adozione di ciò che serve per essere compatibili con le regole europee, vi è grande attenzione alle tematiche ESG e vi è attrazione degli investimenti insieme a ricerca, come quella sui nuovi materiali green. Il governo intende rafforzare la posizione di Hong Kong come supply management hub, quindi tutto ciò che serve per dare corpo a questa strategia: certificazione, logistica, si guarda molto alle scienze dei materiali e all’uso dell’IA per la supply chain perché il sourcing è cambiato non si limita più al solo controllo qualità ma c’è molta più scienza e tecnologia a cui lavorano con centri di ricerca, università, imprese”.

Per esempio l’Hong Kong Research Institute of Textiles and Apparel (HKRITA) è stato pensato come centro di ricerca con approccio open lab dove le aziende possono sviluppare nuovi sistemi e tecnologie, per esempio oggi lavora a un processo per la separazione del cotone dal materiale sintetico di prodotti a fine vita al fine di usare il materiale così ottenuto per coltivare nuovi campi di cotone.

“Le aziende sono incoraggiate a lavorare con questi centri perchè ricevono incentivi dal governo il quale guarda con lungimiranza a definire modelli che siano capaci di essere efficaci nel tempo, per esempio oggi a Hong Kong ci sono sempre più negozi fisici ma manca il personale e quindi i venditori stanno adottando tecnologie che spostano sempre più l’operatività verso il consumatore: pagamenti, ordini, favorire lo shopping online, sistemi di check out, punti di pick up, delivery locker, sono tutti componenti di una strategia che invita il consumatore a essere autosufficiente nella gestione del processo di acquisto. Anche l’e-commerce è oggetto di processo di innovazione, per esempio si sono sviluppati nuovi veicoli per le consegne che sono dotati di tre scompartimenti con tre diverse temperature: sotto zero, fresco, temperatura ambiente, al fine di potere permettere la distribuzione di ogni tipo di prodotto ottimizzando il flusso logistico”, Questi veicoli sono stati sviluppati da HKTVmall che vende prodotti online con consegna a domicilio e che ha sei centri di smistamento distribuiti in cinque diverse location che sono stati interamente automatizzati: “la cosa che si nota subito visitando uno di questi centri è che nessuno degli addetti si muove per il magazzino, ognuno ha la sua postazione, ciò che si muove sono solo le merci”.

Sono due i punti che Leung tiene a enfatizzare al fine di illustrare perché Hong Kong è una opportunità interessante per le aziende (come aveva anche illustrato Charles Ng, sempre di InvestHK, in questa intervista): il ruolo dell’Asia nel suo complesso e la necessità di essere sempre più inclusivi verso tutte le fasce della popolazione.

“Con InvestHK sviluppiamo programmi e azioni a lungo termine che hanno lo scopo di mettere in luce l’opportunità della città quale perno per tutta l’area asiatica, programmi che sono sempre più concentrati su settori ed esigenze specifiche che guardano anche allo sviluppo di centri di ricerca in ambiti come lifescience e nanomateriali, il nostro ruolo è supportare le aziende che decidono di venire a Hong Kong in ogni aspetto del processo, ciò che è importante è che si venga a vedere quello che facciamo, si venga a Hong Kong e in Asia per comprendere quali sono le opportunità e quale è lo scenario, spesso ciò che traspare dall’informazione non è sufficiente per comprendere, è quindi importante andare a eventi, fiere, manifestazioni ma non trascorrere tutto il tempo nei padiglioni e negli stand ma girare e conoscere la città”.

Ce’è poi il tema dell’invecchiamento della popolazione che secondo le previsioni sarà per il 30% sopra i 60 anni entro il 2039: “Va bene definire proposte per i consumatori delle generazioni millennial e gen Z, ma va considerato che saranno sempre più quelli anziani che avranno un peso maggiore sia numericamente sia per potere di acquisto, serve quindi lavorare su prodotti sempre più inclusivi, su design che sia compatibile con le esigenze di tutti, su etichette che non siano troppo piccole e difficili da leggere, serve un nuovo approccio che faccia sempre sentire bene i consumatori e non li metta in difficoltà con design non appropriato, e anche questo è in fronte di ricerca, di innovazione impostato su strategie a lungo termine”.

Innovazione che riguarda naturalmente anche le startup, le quali, secondo i dati nel 2024 pubblicati da Startmeup.hk, scelgono Hong Kong come meta per il loro processo di espansione: sono oltre 4600 le startup che hanno sede in città che danno lavoro a quasi 18mila persone e che fanno leva sui servizi di 137 tra incubatori, acceleratori, spazi di co-working, tra quelle che provengono dall’estero il 40,3 arrivano dalla Cina continentale, il 10,7% dal Regno Unito, 9% USA, 5,6% Francia, 4,2% Australia, 3,1% Canada, 3% Germania, India e Singapore, 2,2% Giappone, il restante 15,8% è distribuito tra tutti gli altri Paesi.

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