“Linea Verde Tradizioni” a Baiano e Cimitile tra storia, folklore, sapori e natura.

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La puntata di “Linea Verde Tradizioni” andata in onda oggi, sabato 17 maggio su Rai-1, con la conduzione di Adriana Volpe, ha offerto uno sguardo profondo e appassionato su due gemme della Campania: Cimitile e Baiano.
Senza ricorrere a sterili elenchi, il racconto televisivo è riuscito a tessere un arazzo fatto di spiritualità, folclore e innovazione, valorizzando riti e saperi che animano da secoli queste comunità.

Fin dalle prime inquadrature, la telecamera si è soffermata sulle imponenti Basiliche Paleocristiane di Cimitile (NA), testimoni di una fede millenaria. Attraverso le parole del prof. Carlo Ebanista, Volpe ha tratteggiato le vicende delle confraternite che, ancora oggi, custodiscono l’eredità dei primi cristiani.
Le sequenze dedicate agli gnocchi cimitilesi hanno svelato non solo una ricetta, ma una vera e propria filosofia del gusto, dove ogni ingrediente racconta il rapporto con la terra e con le stagioni.
Il ritmo dei bottari di Macerata Campania, chiamati a impreziosire la messa in scena delle tradizioni contadine, ha restituito all’audio dell’iniziativa televisiva l’eco di canti popolari capaci di unire passato e presente.

A Cimitile, la Pro Loco locale ha condiviso sui social la soddisfazione per la vetrina nazionale offerta dal programma, sottolineando come il presidio quotidiano degli storici del territorio sia stato fondamentale per orientare le riprese e svelare retaggi nascosti agli occhi di chi non vive quotidianamente il borgo.
Analogamente, nel gruppo Facebook “Il Diario di Cimitile”, diversi appassionati hanno espresso gratitudine per la cura con cui sono stati rappresentati luoghi e personaggi, rivendicando il valore di un’eredità culturale che va salvaguardata e tramandata.

Il secondo capitolo del viaggio si è spostato in Irpinia, tra le colline di Baiano (AV). Il Bosco di Arciano è stato ritratto come un polmone verde vivente, pronto a svelare i suoi sentieri secolari e la biodiversità che convive tra faggi, castagni e antichi percorsi di transumanza.
L’Eremo di Gesù e Maria, con la sua atmosfera di silenzio e raccoglimento, ha offerto uno sfondo ideale per illustrare il connubio tra natura e spiritualità, tema ricorrente nell’intera puntata.

Le telecamere, orientate dall’esperienza del geologo Stefano Albanese, hanno poi raccontato la Festa del Maio, rito arboreo che, ogni maggio, rinnova il legame tra la comunità e la terra mediante l’innalzamento di un albero, il più grande del bosco, legato a riti fallici pagani (clicca e leggi).
Le testimonianze dei più anziani hanno mostrato come, al di là della spettacolarità visiva, il rito sia un momento di coesione sociale e identitaria, capace di rinsaldare il senso di appartenenza alla propria terra.

Sul fronte economico, la puntata non si è sottratta a un approfondimento sulle opportunità offerte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. È emerso come Baiano stia beneficiando di importanti investimenti infrastrutturali e di misure di sostegno alle imprese turistiche locali, grazie a voucher promossi dalla Camera di Commercio Irpinia-Sannio (clicca e leggi).
Questo sguardo alla modernità ha fornito un contrappunto utile: le radici culturali si mostrano vive non in isolamento, ma in dialogo con le sfide della contemporaneità.

Anche a Baiano i commenti sui social non si sono fatti attendere: la pagina Facebook della Pro Loco ha salutato con orgoglio la messa in luce di pratiche e ambienti spesso vissuti con naturalezza ma poco conosciuti al di fuori del territorio.
Gli utenti hanno ringraziato la trasmissione per aver restituito dignità e visibilità a tradizioni che, pur conservando intatto il loro spirito ancestrale, sono capaci di rappresentare un volano per lo sviluppo locale.

Un plauso, infine, va a quegli storici locali, agli appassionati e agli interlocutori del territorio che hanno accompagnato Volpe con aneddoti, documenti antichi e sorrisi autentici.
Senza il loro contributo, molte storie custodite nei paesi di Cimitile e Baiano sarebbero rimaste celate, mentre grazie al loro impegno “Linea Verde Tradizioni” ha potuto offrire un racconto calibrato, rispettoso e professionalmente avvincente.

Così, tra le vestigia paleocristiane, il verde dei boschi e l’energia di una comunità che sa rinnovarsi, la puntata odierna si congeda lasciando la certezza che tradizione e innovazione possono camminare unite, nutrite dall’orgoglio di chi riconosce nelle proprie radici la forza per guardare avanti.


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