Tajani: il governo lavora per un Mediterraneo pacifico e prospero

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Il governo è impegnato «per fare in modo che il Mediterraneo sia sempre più un’area di pace, crescita e scambi commerciali, tema cruciale per un’economia come la nostra vocata all’export». Lo dichiara il vicepremier e ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani, in un messaggio inviato in occasione della quarta edizione del forum internazionale Verso Sud, a Sorrento. «La regione del Mediterraneo allargato, una priorità strategica assoluta per il nostro Paese e per l’intero continente europeo. Dalla stabilità e dalla sicurezza del Mediterraneo dipendono la stabilità e la sicurezza dell’Europa.

È questo il messaggio che ho condiviso ieri in Turchia, nell’ultimo incontro a livello ministeriale della Nato prima del vertice che si svolgerà a L’Aja a giugno», sottolinea Tajani, che aggiunge: «Siamo in prima linea nella missione marittima Aspides, un primo embrione di difesa europea che difende, in stretto raccordo con gli assetti americani e britannici, il nostro naviglio commerciale nel Mar Rosso. Un’area chiave, quest’ultima, anche nella prospettiva del corridoio logistico Imec-Via del cotone di cui ho parlato a lungo nei miei colloqui in India. Sosteniamo l’impegno per il cessate il fuoco a Gaza, cruciale per la liberazione degli ostaggi, favorire l’accesso umanitario e rilanciare il processo politico per arrivare a due Stati in grado di convivere in pace e sicurezza».

«Vogliamo riattivare – spiega il vicepremier – l’iniziativa Food for Gaza e nel frattempo continuiamo ad accogliere i bambini palestinesi per curarli nei migliori ospedali italiani. Seguiamo da vicino gli sviluppi della transizione politica in Siria, dove chiediamo l’impegno delle nuove Autorità per un processo politico inclusivo che assicuri l’unità del Paese, la tutela delle minoranze, a partire da quelle curda, alawita e cristiana, e favorisca il rientro dei rifugiati. Siamo in prima fila nel sostegno al Libano dopo la storica elezione del presidente Aoun, specie attraverso l’assistenza alle Forze armate libanesi e un ruolo di primo piano in Unifil. Il nostro è un impegno a 360 gradi per la pace, a sostegno della crescita e del benessere delle famiglie e delle imprese. Mentre seguiamo con preoccupazione gli sviluppi in Libia, siamo impegnati a rafforzare i nostri partenariati economici con i Paesi della regione, a partire dall’Algeria e dalla Turchia che abbiamo incluso nel Piano d’azione del governo per diversificare i mercati di sbocco del nostro export a sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese».

«Vogliamo fare dell’Italia, che la geografia ha posto al centro del Mediterraneo, lo snodo energetico della regione per l’Europa. Penso al progetto del Corridoio meridionale dell’idrogeno, o ai progetti di interconnessione elettrica con Tunisia e Algeria, cruciali anche nella prospettiva dello sviluppo del continente africano. Vogliamo rafforzare la nostra collaborazione sulle energie rinnovabili anche con l’Egitto, con cui ho firmato un’intesa nella mia ultima missione al Cairo ad aprile. Azioni concrete che non solo rafforzano la nostra sicurezza, ma favoriscono lo sviluppo e la prosperità del nostro vicinato, anche per tutelare il diritto a non emigrare», conclude Tajani.



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