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A partire dal 2026, tutte le imprese che operano in Italia dovranno stipulare una Polizza Catastrofale per essere assicurate contro i danni provocati da eventi catastrofali naturali. Si tratta di una misura prevista dalla Legge di Bilancio 2024, che mira a rendere il tessuto economico più resistente e pronto ad affrontare le conseguenze sempre più frequenti di fenomeni naturali estremi. La norma si inserisce in un contesto in cui la gestione del rischio diventa parte integrante della strategia d’impresa.
La polizza, chiamata anche “cat nat”, copre danni causati da eventi come terremoti, alluvioni, frane e inondazioni. Non si tratta solo di proteggere immobili o macchinari, ma di salvaguardare la continuità operativa dell’intera azienda.
Polizza Catastrofale: chi è interessato dall’obbligo e chi può essere escluso
L’obbligo riguarda tutte le imprese con sede legale in Italia, indipendentemente dalla loro dimensione, nonché le aziende straniere che operano stabilmente nel nostro Paese e sono iscritte al Registro delle Imprese. Non sono previsti esoneri per settore o per fatturato, con l’unica eccezione delle imprese agricole, che seguono un diverso regime mutualistico.
Anche i beni aziendali dovranno rispettare i requisiti normativi: fabbricati realizzati abusivamente o senza autorizzazioni non potranno essere coperti, e quindi non potranno essere considerati ai fini dell’obbligo.
Cosa deve prevedere la Polizza Catastrofale
La copertura assicurativa dovrà includere non solo i fabbricati, ma anche impianti, attrezzature, macchinari e terreni aziendali. I contratti dovranno prevedere condizioni precise: in particolare, una franchigia o scoperto massimo del 15% del danno e un premio proporzionato al livello di rischio della singola impresa, tenendo conto della localizzazione geografica e della tipologia di attività svolta.
Inoltre, le imprese che già dispongono di una polizza multirischio potranno adeguarla alle nuove regole al primo rinnovo utile. L’obbligo potrà essere assolto anche tramite polizze collettive stipulate da gruppi imprenditoriali o associazioni di categoria.
Sono esentate dall’obbligo le imprese agricole e quelle i cui immobili presentano abusi edilizi o difformità urbanistiche. Per le imprese già assicurate, il decreto consente di adeguare le coperture esistenti senza stipulare un nuovo contratto immediatamente.
Queste le scadenze previste per stipulare il contratto, differenziate a seconda della tipologia di impresa:
- per le micro e piccole imprese e tutte le imprese di pesca ed acquacoltura, la scadenza è il 31 dicembre 2025;
- per le medie imprese, la scadenza è il 1° ottobre 2025;
- per le grandi imprese, la scadenza per stipulare il contratto era il 31 marzo 2025, ma fino al 30 giugno 2025 hanno tempo per adeguarsi all’obbligo senza subire penalizzazioni nell’accesso a eventuali incentivi o contributi pubblici.
Tempistiche e sanzioni: perché conviene muoversi per tempo
Il termine stabilito per mettersi in regola è il 1° gennaio 2026. Da quella data, le imprese non assicurate risulteranno inadempienti e perderanno automaticamente l’accesso a contributi pubblici, agevolazioni finanziarie e incentivi statali. Questo vale sia per fondi nazionali che per risorse europee.
Non sono previste multe dirette, ma l’impatto economico dell’esclusione dai benefici pubblici può essere molto significativo, specialmente per le realtà che fanno affidamento su bandi, finanziamenti agevolati o crediti d’imposta.
Una misura di responsabilità, non solo un vincolo normativo
Stipulare una polizza contro eventi catastrofali non è solo un adempimento burocratico. È una scelta di responsabilità, che permette all’impresa di proteggere il proprio patrimonio materiale, garantire la continuità produttiva in caso di emergenza e rafforzare la propria affidabilità nei confronti di clienti, fornitori e investitori.
In un contesto in cui i fenomeni meteorologici estremi sono sempre più frequenti, la prevenzione è un elemento chiave della sostenibilità aziendale.
La gestione del rischio
Il 2026 segna un passaggio importante nella gestione del rischio per il mondo delle imprese. La nuova polizza catastrofale obbligatoria rappresenta un passo concreto verso una maggiore resilienza del sistema economico italiano. Le aziende sono chiamate ad agire per tempo, valutando con attenzione le opzioni disponibili e adeguando le proprie coperture assicurative alle nuove esigenze di legge.
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