Bce: “Dai dazi rischio di destabilizzazione dei mercati” – alanews

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Il vice presidente della Bce, Luis de Guindos, durante un briefing con la stampa: “Con escalation possibile un’altra caduta delle Borse”

I dazi commerciali rappresentano una minaccia per la stabilità finanziaria dell’Europa, secondo la Bce. Il vice-presidente Luis de Guindos avverte dei rischi per le imprese, le famiglie e il settore bancario a causa delle crescenti frizioni nel commercio.

Le recenti dichiarazioni della Banca Centrale Europea (Bce) mettono in luce un potenziale scenario di destabilizzazione economica legato all’aumento dei dazi commerciali. Nel suo ultimo rapporto sulla stabilità finanziaria, la Bce ha evidenziato come l’intensificarsi delle frizioni commerciali possa avere un impatto significativo non solo sulle aziende e sulle famiglie europee, ma anche sul sistema bancario e sul credito non bancario.

Tensioni commerciali e crescita economica

Luis de Guindos, vice presidente della Bce, ha sottolineato durante un briefing stampa che le tensioni commerciali, in particolare quelle scaturite dalle politiche protezionistiche degli Stati Uniti, stanno gravando sulle prospettive di crescita economica. De Guindos ha richiamato l’attenzione sugli effetti immediati che l’introduzione di dazi può avere, come la caduta delle borse, che ha visto una netta flessione il 2 aprile scorso, in seguito all’annuncio di nuove tariffe da parte del presidente americano Donald Trump. Sebbene i mercati abbiano mostrato segni di ripresa, il rischio di una nuova correzione rimane elevato, soprattutto se dovessero verificarsi ulteriori escalation nelle tensioni commerciali.

Impatti sui consumatori e sulle imprese

In questo contesto, la Bce avverte che le famiglie europee potrebbero subire un forte impatto, essendo i dazi destinati a far aumentare i costi di beni e servizi. Le imprese, a loro volta, potrebbero veder ridotti i margini di profitto, influenzando negativamente la loro capacità di investire e assumere. Il sistema bancario, che già si trova a fronteggiare la sfida di un’inevitabile contrazione del credito, potrebbe essere ulteriormente stressato da un aumento dei crediti deteriorati, se le aziende e i consumatori si trovassero in difficoltà economiche.

Necessità di politiche commerciali collaborative

L’analisi della Bce non è solo una semplice valutazione, ma un avvertimento che invita a riflettere sulla necessità di politiche commerciali più collaborative piuttosto che conflittuali. Con le elezioni presidenziali americane del 2024 all’orizzonte, le scelte economiche e commerciali del nuovo governo potrebbero avere un impatto duraturo sulle relazioni transatlantiche e sull’economia globale. La Bce, pertanto, continua a monitorare attentamente l’evoluzione della situazione, consapevole che la stabilità economica europea dipende da un ambiente commerciale favorevole e prevedibile.



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