Bonus Donne 2025: requisiti, come funziona e come fare domanda

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Il bonus Donne 2025 rappresenta una delle misure chiave introdotte dal governo per incentivare l’occupazione femminile e combattere le disparità di genere nel mondo del lavoro. Si tratta di un’esenzione contributiva destinata ai datori di lavoro privati che assumono donne in particolari condizioni di svantaggio entro il 31 dicembre 2025. L’agevolazione, resa operativa dal decreto attuativo pubblicato il 9 maggio e spiegata nella circolare Inps n. 91/2025, prevede uno sgravio fino a 650 euro mensili per ogni lavoratrice assunta a tempo indeterminato.

Ma chi può davvero accedere al beneficio? Quali sono le condizioni per ottenerlo? E cosa bisogna fare per presentare correttamente la domanda a partire dal 16 maggio 2025?

 

In questo articolo:

 

  • Requisiti e condizioni per accedere al bonus Donne 2025
  • Durata dell’incentivo e compatibilità con altri benefici
  • Come presentare domanda e inviare i flussi Uniemens.

 

Chi può accedere al bonus Donne 2025: requisiti e beneficiari

Il bonus Donne 2025 si rivolge a tutti i datori di lavoro privati, compresi quelli del settore agricolo, ma esclude la Pubblica Amministrazione. Per ottenere il beneficio, è necessario assumere una lavoratrice in condizione di svantaggio attraverso un contratto a tempo indeterminato, esclusi apprendistato, lavoro domestico e contratti a chiamata. Per esseretra le beneficiarie, le donne devono rientrare in almeno una di queste condizioni:

 

  • Disoccupazione da almeno 24 mesi, senza limiti territoriali;
  • Disoccupazione da almeno 6 mesi, se residenti nelle regioni del Sud incluse nella Zes Unica (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna);
  • Impiego in settori caratterizzati da forte disparità di genere, individuati annualmente da appositi decreti.

 

Il beneficio consiste in uno sgravio del 100% dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, fino a un massimo di 650 euro mensili per lavoratrice, rendendo l’incentivo estremamente vantaggioso.

 

Durata del bonus Donne 2025 e compatibilità con altre agevolazioni

La durata dell’esonero varia a seconda della situazione specifica della lavoratrice assunta:

 

  • 24 mesi per donne disoccupate da almeno 24 mesi o, se residenti nel Sud, da almeno 6 mesi;
  • 12 mesi per lavoratrici impiegate in settori con forte squilibrio di genere.

 

È importante sapere che il beneficio è valido solo se l’assunzione rappresenta un incremento netto dell’occupazione rispetto alla media dei 12 mesi precedenti, calcolata in Unità di lavoro annuo (ULA). Se questo requisito non viene rispettato, il datore di lavoro perde il diritto all’esonero per quel mese. Non sono cumulabili con il bonus Donne 2025:

 

  • Esoneri contributivi già attivi per donne svantaggiate (legge 92/2012);
  • Incentivi legati alla Naspi residua;
  • Agevolazioni per lavoratori disabili (legge 68/1999);
  • Decontribuzione Sud e altre riduzioni settoriali o territoriali.

 

Sono invece compatibili:

 

  • Maggiorazioni fiscali per assunzioni (non contributive);
  • Sgravi per aziende con certificazione della parità di genere (entro 50.000 euro annui);
  • Esoneri sulla quota lavoratore madre previsti dalla Legge di Bilancio.

 

Ogni combinazione va valutata attentamente mese per mese, con particolare attenzione alla corretta compilazione del flusso Uniemens. L’Inps effettuerà verifiche incrociate per evitare cumuli indebiti.

 

Come presentare domanda

La domanda per accedere al bonus Donne 2025 può essere inoltrata a partire dal 16 maggio 2025 attraverso il portale ufficiale dell’Inps, accedendo con Spid, Cie o Cns.

 

Il datore di lavoro dovrà:

 

  • Inserire tutti i dati richiesti relativi all’assunzione;
  • Indicare il tipo di contratto e la posizione contributiva;
  • Specificare il profilo della lavoratrice e la sua condizione di svantaggio;
  • Inviare mensilmente i dati attraverso il flusso Uniemens, indicando correttamente il codice agevolazione assegnato dall’Inps.

 

In caso di precedenti incentivi incompatibili già utilizzati, sarà necessario procedere con la restituzione volontaria tramite flusso di regolarizzazione, utilizzando i codici previsti (come il codice M431).





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