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ANCONA – Le Marche conquistano il primo posto in Italia per start up innovative, per avanzamento dei pagamenti del programma regionale 2021-2027 FSE+ e salgono sul gradino più basso del podio nazionale per incidenza del valore aggiunto della manifattura. Cresce l’export rispetto al pre-pandemia, si riduce il tasso di disoccupazione e si evidenzia una bassa incidenza di giovani neet (che non studiano e non lavorano) con uno dei minori tassi di dispersione scolastica in Italia, 5,8% nelle Marche a fronte del 11,5% come dato nazionale. È la fotografia che emerge dalla ricerca del Think Tank “Marche, al centro dell’Italia”, promosso da TEHA Group in corso alla Mole Vanvitelliana ad Ancona. «L’obiettivo della ricerca è dare sostanza ai tanti elementi di forza di questo territorio, definendolo come laboratorio di sviluppo, definendo il valore che porta questa regione al sistema Italia», ha spiegato Lorenzo Tavazzi, senior partner e responsabile area scenari e intelligence Teha Group.

I numeri del report

Secondo il report, le Marche si classificano nella top 5 nazionale in 7 kpi, ovvero indicatori chiave di prestazione, ovvero età media del materiale rotabile, start up innovative, autoveicoli a basse emissioni, popolazione con titolo di studio terziario, occupati nel settore manifatturiero, densità di pmi e incidenza delle imprese dell’economia del mare. Rispetto ai macro-obiettivi del sistema economico sociale regionale, le Marche risultano in crescita su 2 indicatori su 3 ovvero pil per abitante e popolazione giovane (15-34 anni al 2024). Inoltre le Marche performano positivamente rispetto all’anno precedente nel 73% dei kpi, soprattutto nel mercato del lavoro e formazione e nella transizione energetica e sostenibile.

Tra i punti di merito anche il quarto posto in Italia per percentuale di superfici e colture biologiche e seconda per incidenza di imprese agricole biologiche. Le Marche sono quarte a livello nazionale per occupati nella costruzione di navi e imbarcazioni, vantano 1.600 imprese produttrici di mobili con 13.900 addetti, 3mila imprese produttrici di calzature con 22mila addetti. Tra le linee d’intervento per lo sviluppo del territorio marchigiano, la ricerca rileva la necessità di accelerare il rafforzamento della rete stradale e ferroviaria regionale (circa la metà della rete ferroviaria regionale non è ancora elettrificato o è a binario unico), potenziare il porto di Ancona sui collegamenti lungo l’asse Est-Ovest, valorizzare in rete le sinergie tra gli aeroporti del centro Italia.

«Va studiato un piano di copertura delle banda ultra larga per il settore privato nelle aree interne, le Marche infatti sono al 16° posto in Italia per quota di imprese con connessione fissa in banda», ha spiegato Lorenzo Tavazzi di Teha Group. Tra i suggerimenti della ricerca anche quello riqualificare i borghi dell’area del cratere sismico, rigenerare i distretti industriali marchigiani in ottica 4.0, rafforzare la competitività delle imprese marchigiane attraverso modelli aggregativi e l’affermazione delle Marche come polo produttivo di riferimento del Mediterraneo Orientale per la nautica del lusso. Non da meno il potenziamento della filiera del turismo e della cultura su segmenti ad alto valore aggiunto.

Il commento di Francesco Acquaroli

«Gli organizzatori del forum – ha dichiarato il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, a margine dell’evento – sono riusciti a fare una lettura dei dati che consente di raccogliere il trend della nostra Regione. Con aspetti positivi e focus da accendere per continuare a migliorare. In questi anni abbiamo lavorato per cercare di consentire alla nostra comunità regionale di recuperare la fase di transizione in cui siamo caduti nel 2015 e 2017 e mi sembra di poter cogliere che nonostante uno shock avvenuto con Banca Marche e altre variabili che hanno pesato tanto sulla nostra economia, c’è un trend che ci vede assolutamente in ripresa nonostante un contesto che avrebbe potuto pregiudicarne l’andamento». Infine, rispetto ai dati negativi sulla demografia, il presidente ha sottolineato che è «un tema grande che tocca tutte le istituzioni. Dobbiamo cercare un approccio che dia risposte ai giovani, maggiori opportunità e pragmatismo». «Dobbiamo cercare di mettere i giovani nelle migliori condizioni – ha concluso Acquaroli – per consentire loro di essere protagonisti nelle Marche. Ed è una strategia da compiere in modo trasversale. Ma dobbiamo partire soprattutto dal lavoro e dall’occupazione».



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