Allarme Cgil, in Abruzzo e Molise desertificazione bancaria

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(PressMoliLaz) 22 Mag 25 “Per la prima volta dopo anni, nel 2024 la percentuale delle filiali chiuse in Abruzzo (-2%) è stata inferiore alla media nazionale (-2,5%), dato comunque insufficiente a ribaltare un andamento che ne fa la terza peggior regione nell’arco degli ultimi 5 anni (-24,1%).

Va decisamente peggio in Molise, che anche nel 2024 ha avuto una percentuale peggiore (-3,8%) rispetto alla media nazionale, riuscendo ad aggravare un dato che ne faceva già la peggiore regione d’Italia nell’ultimo quinquennio (-25%)”.

Ad illustrare i dati e a lanciare l’allarme è la Fisac Cgil Abruzzo Molise, che parla di “desertificazione bancaria”.
Se in Italia ci sonon sportelli bancari nel 58% dei comuni, rileva il sindacato, in Abruzzo questa percentuale è inferiore al 39%: maglia nera alla provincia dell’Aquila (26% circa). In Molise esistono banche soltanto nel 17% dei comuni; nella provincia di Isernia appena 5 comuni su 52 presentano uno sportello bancario. Le aree interne risultano le più penalizzate. Esaminando il calo degli occupati, si rileva una velocità nettamente maggiore rispetto a quella della chiusura delle filiali: il dato abruzzese (-19% in 5 anni) è oltre 2 volte e mezzo rispetto a quello nazionale (-7%) e in Molise è quasi il doppio (-14% circa).
Cala anche il credito, in modo particolare quello accordato alle imprese: nell’ultimo anno, a fronte di un calo del 3,2% a livello nazionale, in Abruzzo e Molise la riduzione è stata rispettivamente del 6,1% e del 5%. In apparente controtendenza l’andamento dei depositi bancari nelle due regioni: in cinque anni, a fronte di una crescita nazionale dell’11%, in Abruzzo e Molise i depositi sono aumentati del 19%. “In realtà questo dato, letto insieme a quello precedente, dà la fotografia fedele di un tessuto economico in difficoltà”, commenta la Fisac Cgil.
Quando viene meno la funzione creditizia delle banche, dice ancora il sindacato, “si aprono spazi per finanziatori di altro genere: in molti casi l’ultima spiaggia diventa, per i piccoli imprenditori, l’usura”.
Il segretario regionale della Fisac, Luca Copersini, ricorda la costituzione, nel 2024, dell’Osservatorio Regionale sul Credito, che ha tra i suoi obiettivi la ricerca di una collaborazione con le banche per gestire le ricadute delle chiusure degli sportelli e iniziative per il microcredito in favore di famiglie, artigiani e piccole imprese.

Fonte Ansa



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