Codice di condotta software: al via l’organismo di monitoraggio

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Oggi si è finalmente insediato l’Organismo di Monitoraggio (ODM) della Fondazione per la Promozione e il Monitoraggio del Codice di Condotta dei Produttori di Software ETS.

Nascita e ruolo del codice di condotta software gestionale

Questa iniziativa, approvata dal Garante per la protezione dei dati personali, costituisce un passo fondamentale per garantire che le aziende del settore software aderiscano a rigorosi standard di trasparenza e sicurezza nella gestione dei dati.

Al centro dell’iniziativa c’è il primo Codice di Condotta per i produttori di software gestionale, promosso da AssoSoftware, l’associazione di Confindustria che rappresenta oltre 300 aziende italiane del settore, il quale ha l’obiettivo di garantire che ogni fase del ciclo di vita del software – dalla progettazione alla produzione fino all’assistenza – avvenga nel pieno rispetto delle normative sulla protezione dei dati. In un mercato che nel 2024 ha visto un fatturato di oltre 29 miliardi di euro solo per il comparto del software gestionale, questa iniziativa, aperta a tutte le aziende, è destinata a diventare un punto di riferimento per l’intero settore.

Composizione e compiti dell’organismo di monitoraggio

L’Organismo di Monitoraggio, che avrà il compito di vigilare sull’applicazione del Codice, è stato composto da autorevoli esperti del settore. A presiedere l’ODM è Alessandro Piva, Direttore di diversi Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano – nominato da AssoSoftware – mentre i membri Giovanni Cantone e Fulvio Sarzana sono stati scelti rispettivamente dalle Associazioni degli utenti e dalle Associazioni dei consumatori del CNCU.

L’ODM condurrà verifiche periodiche e audit sui processi aziendali per garantire che le aziende aderenti rispettino gli impegni previsti dal Codice, assicurando al contempo la massima trasparenza e imparzialità.

Integrazione della protezione dati nel ciclo di vita del software

Il Codice di Condotta si concentra sulla compliance al GDPR by design, un principio che implica che la protezione dei dati sia integrata fin dalla progettazione del software, un passo fondamentale considerando che l’85% delle aziende italiane che sviluppano software per la gestione dei dati aziendali e della pubblica amministrazione sono chiamate a rispettare norme sempre più stringenti in tema di privacy. Inoltre, la crescente adozione di tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale e il cloud computing pone nuove sfide in termini di sicurezza dei dati, rendendo ancora più urgente l’adozione di pratiche rigorose.

Valore strategico del codice per il settore digitale europeo

L’entrata in funzione dell’Organismo di Monitoraggio rappresenta un momento decisivo per il futuro della digitalizzazione in Italia. Le aziende che aderiranno al Codice avranno l’opportunità di rispondere concretamente alla crescente richiesta di soluzioni software sicure e affidabili, pilastro fondamentale per lo sviluppo delle tecnologie emergenti, posizionandosi come leader in un mercato europeo che da sempre pone una forte attenzione alla privacy.

Con l’ODM al timone del monitoraggio, il Codice di Condotta si configura come una garanzia per i consumatori e un’opportunità per le imprese di distinguersi nel panorama tecnologico europeo, in cui la protezione dei dati è ormai un valore imprescindibile.

Ruolo operativo e culturale della Fondazione per il codice

L’ODM rappresenta l’organismo operativo della Fondazione, soggetto giuridico innovativo e primo esempio in questo ambito nel nostro settore, il quale promuoverà buone pratiche e supporterà le aziende nell’adozione del Codice, garantendo la protezione dei dati durante tutto il ciclo di vita del software. L’iniziativa risponde alla crescente domanda di trasparenza e sicurezza, con il 90% dei consumatori che considera la protezione dei dati un fattore decisivo nella scelta delle tecnologie.

In questo contesto, la costituzione della Fondazione assume anche un’importante valenza culturale e formativa. Non solo strumento di vigilanza e controllo, la Fondazione sarà infatti impegnata nella promozione della cultura della privacy attraverso attività di formazione, sensibilizzazione e divulgazione, rivolte sia agli operatori del settore sia ai cittadini. Verranno avviati programmi specifici per le PMI, che costituiscono la maggioranza delle aziende italiane nel comparto, per facilitare l’adozione di misure conformi al Codice, anche con il supporto di incentivi e partnership pubbliche e private.

Il coinvolgimento di stakeholder eterogenei nella definizione e applicazione del Codice di Condotta – dalle imprese sviluppatrici agli utenti finali, dalle autorità pubbliche agli enti accademici – rappresenta un modello virtuoso di governance partecipativa. Questo approccio inclusivo contribuisce a rafforzare la legittimità dell’iniziativa e ad aumentarne l’efficacia, in un momento storico in cui la fiducia degli utenti nei confronti delle tecnologie digitali è messa costantemente alla prova.

Strumenti digitali per il monitoraggio continuo del codice

Un ulteriore elemento distintivo dell’ODM è l’adozione di strumenti tecnologici avanzati per il monitoraggio continuo, tra cui dashboard intelligenti, sistemi di reportistica automatizzata e meccanismi di segnalazione anonima per eventuali violazioni. L’utilizzo di queste soluzioni permetterà non solo un controllo più efficace e tempestivo, ma anche la raccolta di dati utili a migliorare costantemente il Codice stesso, in un’ottica di evoluzione continua.

Il Codice potrà inoltre costituire una base di riferimento per lo sviluppo di normative settoriali europee, fungendo da modello per altri Stati membri che intendano rafforzare la regolamentazione nel settore dei software gestionali. La convergenza verso standard comuni a livello europeo potrebbe portare a significativi vantaggi competitivi per le imprese italiane, facilitando l’accesso a mercati esteri e incentivando investimenti in innovazione sicura.

Adesione volontaria e ritorno strategico per le imprese

Infine, è importante sottolineare che l’adesione al Codice sarà volontaria, ma il suo rispetto costituirà un marchio di qualità riconoscibile e certificato. Le imprese che decideranno di sottoporsi alla verifica dell’ODM potranno quindi trarne un ritorno reputazionale immediato, oltre che vantaggi pratici in termini di accesso a gare pubbliche, bandi europei e collaborazioni strategiche.

Con questa iniziativa, l’Italia si pone in prima linea nell’ambito della regolamentazione del digitale, con un modello replicabile anche in altri settori ad alta intensità tecnologica. L’auspicio è che sempre più imprese decidano di aderire, contribuendo così a costruire un ecosistema digitale sicuro, affidabile e rispettoso dei diritti fondamentali.



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