Economia pavese in affanno: industria in calo e clima di incertezza tra le imprese

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Congiuntura manifatturiera e artigiana. Nel primo trimestre 2025 la provincia di Pavia segna una delle peggiori performance in Lombardia: scendono produzione, ordini interni e fatturato. Solo l’export regge.

Economia manifatturiera

L’economia manifatturiera lombarda nei primi mesi del 2025 mostra un panorama variegato. Secondo i dati elaborati dal Servizio Promozione e Informazione Economica della Camera di Commercio di Cremona-Mantova-Pavia, le province dell’Ente camerale presentano performance disomogenee. In particolare, Pavia evidenzia un preoccupante calo della produzione e degli ordinativi, mentre Cremona e Mantova riescono a mantenere un profilo più stabile.

Nella classifica regionale, dominata da segni negativi, Mantova emerge tra le province più resilienti, seguita da Lodi, Lecco e Cremona. Pavia, invece, scivola in penultima posizione, segnalando una maggiore fragilità nel tessuto produttivo locale.

“Proseguono anche in apertura d’anno alcuni segnali di ripresa che riguardano i territori di Mantova e Cremona, come già evidenziato sul finire del 2024 – ha dichiarato Gian Domenico Auricchio, Presidente della Camera di Commercio di Cremona, Mantova e Pavia – Tuttavia, permane un forte clima di incertezza, accentuato dalla stagnazione industriale, dal rallentamento del commercio internazionale e dal contesto geopolitico instabile“.

Auricchio sottolinea come, nonostante le difficoltà, le imprese del territorio – in gran parte piccole e medie ma ben strutturate – continuino a confrontarsi con i mercati esteri, anche grazie al supporto offerto dalla rete camerale per l’internazionalizzazione e la transizione digitale e ambientale.

Pavia in affanno: calano produzione e ordini interni

La provincia di Pavia mostra segnali di sofferenza nel confronto con lo stesso periodo del 2024: la produzione cala del -2,9%, gli ordini interni scendono del -3,2% e il fatturato registra un -4,3%. Unica nota positiva è rappresentata dagli ordini esteri, in lieve crescita (+2,3%).

Le aspettative degli imprenditori pavesi per il secondo trimestre dell’anno riflettono un generale senso di incertezza, soprattutto sul fronte della domanda estera e dell’occupazione. Più ottimistiche, invece, le previsioni relative a produzione, domanda interna e fatturato.

L’artigianato pavese

Anche il comparto artigiano pavese risente della congiuntura economica. La produzione registra una flessione del -2,6% su base annua, mentre il fatturato cresce leggermente (+1,1%) e gli ordinativi totali segnano un timido +0,1%. Tuttavia, anche in questo ambito prevale un sentiment di forte incertezza per il periodo aprile-giugno.

La situazione in Lombardia

A livello regionale, la produzione manifatturiera cala dello 0,4%, ma si registra un miglioramento negli altri indicatori: +0,7% per il fatturato, +0,3% per gli ordini interni e un notevole +31% per gli ordini esteri.

L’andamento varia però sensibilmente da settore a settore: in crescita alimentari, chimica, carta-stampa, abbigliamento, legno-mobilio e minerali non metalliferi; in calo invece meccanica, gomma-plastica, tessile, calzature e trasporti. La siderurgia resta stabile.

Nel comparto artigiano lombardo, il primo trimestre 2025 registra una lieve flessione della produzione (-0,3%) e degli ordinativi (-0,2%), mentre il fatturato cresce del +0,7%. Le previsioni per il secondo trimestre confermano un clima di incertezza, soprattutto in relazione a produzione, domanda interna e ricavi.



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