“La tecnologia può fare la differenza anche nel mondo del lavoro”

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Le sfide e le opportunità del mercato del lavoro attuale sono state al centro dell’incontro in Sala Depero con il Ministro per il lavoro e le politiche sociali Marina Calderone, che ha dialogato con il giornalista de Il Sole 24 Ore Giorgio Pogliotti. In uno scenario in cui l’intelligenza artificiale (IA) sta modificando le dinamiche occupazionali, è importante investire sulla formazione, per dare ai lavoratori nuove competenze e per preparare al meglio i giovani che devono entrare nel mondo del lavoro. Il tema è soprattutto la capacità di accompagnarli, perché è impossibile fare a meno della tecnologia: “I supporti interattivi devono diventare interlocutori di vita”, come ha detto il Ministro.

Il mismatch che va colmato tra domanda e offerta di lavoro rientra appieno in queste tematiche perché “oggi non esiste un lavoro che non abbia in sé una componente digitale” per questo il Ministro ha ribadito la necessità di alzare il livello di competenze digitali in tutta la popolazione. Temi che legano in modo indissolubile la scuola e il mondo del lavoro e che hanno visto la partecipazione in sala degli assessori provinciali Francesca Gerosa e Achille Spinelli.

L’impatto dell’intelligenza artificiale sul mercato del lavoro Nella foto: Marina Calderone [
Daniele Paternoster – Archivio Ufficio Stampa PAT]

Sul tavolo del confronto tante le tematiche approfondite: dai “neet” all’adeguamento dell’offerta formativa alle reali esigenze del mondo del lavoro, dalle opportunità degli ITS alle ingenti risorse destinate alla formazione, anche attraverso il Fondo Nuove Competenze per cui proprio oggi sono stati stanziati altri 318 milioni di euro. Il Ministro ha anche ricordato le potenzialità del Sistema Informativo per l’inclusione Sociale (SIISL), un “grande ufficio del lavoro virtuale portato a casa dei cittadini”, e la sperimentazione in corso di “un web coach virtuale, per aiutare a comprendere a che punto siete del percorso formativo” ha detto Calderone rivolgendosi ai giovani che seguivano l’evento. “Se le aziende scommettono sui ragazzi, noi li accompagniamo con la formazione finanziata, per non vendere false aspettative, ma realizzare i loro talenti”, ha sottolineato, ribadendo il grande bisogno di risorse umane di qualità, ma anche la necessità di puntare sulle eccellenze del territorio, dall’agricoltura al turismo, alla produttività di elevato livello qualitativo dei distretti industriali italiani.
Riguardo al mercato del lavoro attuale è innegabile che “abbiamo bisogno di una forte azione di coinvolgimento delle donne e dei giovani”, senza dimenticare che l’età della popolazione si sta spostando verso fasce anagrafiche sempre più avanzate, che richiederanno attenzioni specifiche. Ma il tema del welfare non è solo di interesse dei lavoratori adulti, oggi infatti la prima richiesta dei giovani in un colloquio di assunzione è capire caratteristiche e modalità della prestazione lavorativa e le politiche aziendali per la qualità della vita e il benessere dei dipendenti. In conclusione, dopo un confronto su salari e produttività, torna preponderante il tema della formazione: “Dobbiamo scommettere sul talento dei giovani per nuove attività imprenditoriali e professionali”, avendo consapevolezza che “la tecnologia può fare la differenza, mondo del lavoro incluso”, ha concluso il Ministro.

(sil.me)



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