“Più strutture e turismo le leve su cui puntare”

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Guardano a Prato con fiducia, consapevoli delle sue risorse ma anche delle sfide da affrontare. Sono i giovani imprenditori di Confcommercio Prato, protagonisti di un confronto promosso dall’associazione per ascoltare le loro idee e progettare traiettorie di sviluppo. I temi emersi durante l’incontro sono molti e ben definiti: dalla valorizzazione del turismo, che secondo molti passa attraverso la creazione di eventi di spessore e l’aumento delle strutture ricettive, fino al tema della viabilità cittadina, indicata come uno dei principali nodi da sciogliere per facilitare la vita di clienti e imprese. Accanto a questi, la richiesta di un maggiore supporto alla digitalizzazione e alla formazione, nonché misure concrete per incentivare le nuove aperture commerciali.

“Prato sta diventando sempre più internazionale, anche grazie alla vicinanza con Firenze – osserva Leonardo Fattori, di Visuale Officina Ottica –. Ma la viabilità tra periferia e centro è ancora un problema: migliorare gli spostamenti renderebbe tutto più semplice e competitivo. E serve più sostegno alle imprese sul fronte della digitalizzazione: penso a sportelli dedicati, capaci di aiutare le piccole realtà a cogliere le opportunità offerte dai bandi pubblici”.

Un altro dato emerso con forza è la crescita dell’imprenditoria giovanile, segno di una città che sa ancora trasmettere voglia di fare. “Negli ultimi anni a Prato sono nate tante nuove imprese fondate da giovani – racconta Virginia Cocci dell’Agenzia Immobiliare Loretino –. È un cambiamento impensabile rispetto a dieci anni fa. Ma da soli non bastano: servono sinergie, percorsi di formazione continua per restare competitivi in un mercato che cambia”.

Secondo Letizia Zucchini, del negozio Privée, la città ha una forte identità, che andrebbe però rilanciata e raccontata meglio. “Il futuro di Prato si trova nelle sue origini, nella sua vocazione imprenditoriale. Dobbiamo investire di più su canali ancora poco esplorati, ma ricchi di potenziale. Il turismo che funziona è quello che cerca qualità, tradizione, autenticità. Abbiamo tutte le carte in regola per essere un ottimo investimento imprenditoriale, ma manca una strategia comunicativa più incisiva. Inoltre, servono incentivi per chi vuole aprire nuove attività, perché una città viva è una città che lavora in tutte le ore della giornata”. Cosimo Focosi, di Gradisca 1973, sottolinea invece i passi avanti compiuti: “Prato è una città viva e aperta, sia per i cittadini che per chi la visita. Certo, dobbiamo migliorare nella capacità di accoglienza turistica: ci sono tanti B&B ma pochi hotel. Tuttavia, vedo un’evoluzione positiva: basta pensare a come era piazza delle Carceri qualche anno fa e a com’è oggi. Il nostro centro storico è sempre più un salotto urbano, vissuto e apprezzato. La presenza degli studenti delle università straniere come Monash e New Haven è un valore aggiunto: dobbiamo incentivare queste presenza”.

Infine, Marco Cancellieri del negozio Mattoncini Prato propone un’idea forte per rilanciare l’identità cittadina. “Prato deve trovare un elemento distintivo che la renda riconoscibile, come è accaduto ad altre città: Arezzo è diventata la città del Natale, Lucca è un punto di riferimento per i Comics e per i grandi concerti. Anche noi dobbiamo lavorare su un evento iconico, qualcosa che parli di Prato in modo chiaro e originale”.



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