Ricerca QBE: il 44% delle imprese italiane ha subito un attacco informatico nell’ultimo anno

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Il 44% delle aziende italiane, intervistate nella recente indagine commissionata da QBE sui rischi cyber, ha subito almeno un attacco informatico negli ultimi 12 mesi e, nel 51% di questi casi, l’evento ha avuto un impatto diretto sul fatturato aziendale.

Il focus 

La crescente esposizione agli attacchi cyber ha portato le aziende italiane a sviluppare una maggiore consapevolezza del rischio cyber. Ben il 55% delle imprese che hanno subito almeno un evento informatico negli ultimi 12 mesi riconosce che gli attacchi sono stati causati o facilitati da un fornitore della propria supply chain. Questo dato mette in luce l’importanza di una gestione estesa della sicurezza, che non si limiti solo al perimetro aziendale”, commenta Stefano Pompeo, Senior Cyber Underwriter di QBE Italia.

In un’ottica di rafforzamento delle proprie difese in ambito IT, il 70% delle aziende italiane prevede un aumento del budget dedicato alla cybersecurity per i prossimi 12 mesi, in particolare il 42% prevede un aumento in linea con l’inflazione e il 28% oltre il tasso di inflazione. Questo è segnale chiaro di come la protezione dei dati e la continuità operativa siano ormai considerate asset strategici per garantire competitività, reputazione e resilienza nel tempo.

 

Lo scenario

A livello europeo, questa tendenza è riscontrata in diversi Paesi. Italia, Paesi Bassi, Polonia, Germania, Spagna e Francia hanno tutti registrato un incremento annuo di circa il 50% degli incidenti informatici significativi, riconducibile in larga parte al loro ruolo attivo nel sostegno all’Ucraina. In particolare, in Italia si è passati da 2 casi significativi nel 2023 a 7 nel 2024, con una previsione di 12 per il 2025 (+71,4%).

Tra le dinamiche più preoccupanti emerge l’aumento degli attacchi condotti mediante deepfake. Video, voci e immagini generate artificialmente con alto grado di realismo vengono utilizzati per impersonare figure apicali o pubbliche, inducendo i dipendenti a effettuare trasferimenti di denaro verso conti bancari o wallet digitali controllati da organizzazioni criminali. Solo nel 2024, i deepfake sono stati impiegati nel 10% degli attacchi cyber andati a segno, generando perdite comprese tra i 250.000 e i 20 milioni di dollari.

Il campione della ricerca

La survey condotta da Opinium, nel periodo compreso tra il 10 e il 20 Aprile 2025, ha indagato la natura trasversale e pervasiva delle minacce informatiche. Sono state coinvolte 400 imprese italiane (con un numero di dipendenti compreso tra 100 e 2000) operanti in ambiti eterogenei – dai servizi finanziari alla sanità, dall’information technology alla manifattura, fino al commercio, all’ospitalità, all’istruzione e all’agricoltura. Alla ricerca hanno risposto dirigenti, manager e dipendenti con responsabilità in ambito informatico, amministrativo e assicurativo.



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