«Le imprese familiari cardine del capitalismo». Il dibattito con Bragiotti, Gallienne e Iñiguez de Onzoño

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito
Abruzzo
Agevolazioni
Agrigento
Alessandria
Ancona
Aosta
Arezzo
Ascoli-Piceno
Aste L'Aquila
Asti
Avellino
Bari
Barletta-Andria-Trani
Basilicata
Belluno
Benevento
Bergamo
Biella
Bologna
Bolzano
Brescia
Brindisi
Cagliari
Calabria
Caltanissetta
Campania
Campobasso
Caserta
Catania
Catanzaro
Chieti
Como
Cremona
Crotone
Cuneo
Emilia-Romagna
Enna
Ferrara
Firenze
Foggia
Forli-Cesena
Friuli-Venezia Giulia
frosinone
Genova
Gorizia
Grosseto
Imperia
Isernia
Italia
La-Spezia
Latina
Lazio
Lecce
Lecco
Liguria
Livorno
Lodi
Lombardia
Lucca
Macerata
Mantova
Marche
Massa-Carrara
Matera
Messina
Milano
Modena
Molise
Monza-Brianza
Napoli
Novara
Nuoro
Olbia Tempio
Oristano
Padova
Palermo
Parma
Pavia
Perugia
Pesaro-Urbino
Pescara
Piacenza
Piemonte
Pisa
Pistoia
Pordenone
Potenza
Prato
Puglia
Ragusa
Ravenna
Reggio-Calabria
Reggio-Emilia
Rieti
Rimini
Roma
Rovigo
Salerno
Sardegna
Sassari
Savona
Sicilia
Siena
Siracusa
Sondrio
Sud sardegna
Taranto
Teramo
Terni
Torino
Toscana
Trapani
Trentino-Alto Adige
Trento
Treviso
Trieste
Udine
Umbria
Valle d'Aosta
Varese
Veneto
Venezia
Verbania
Vercelli
Verona
Vibo-Valentia
Vicenza
Viterbo


Tra i «Rischi e le scelte fatali», titolo del Festival dell’Economia di Trento, c’è forse un pezzo del sistema economico che continua a mostrarsi solido, un’ancora anche nelle attuali acque agitate: le aziende familiari. Il tema è stato affrontato nel panel «Capitalismo familiare e nuove frontiere europee», al quale hanno preso parte il banchiere d’affari Gerardo Bragiotti, l’Adjunct Faculty Member dell’Università Luiss Guido Carli, Fabio Corsico, Ian Gallienne, presidente del board di Groupe Bruxelles Lambert, e Santiago Iñiguez de Onzoño presidente della IE University.

«Le imprese familiari in Italia e in Europa», ha spiegato Corsico, «rappresentano il cardine del capitalismo. Ogni impresa nasce familiare, con un fondatore e poi si sviluppa in modo diverso». Si tratta di imprese che nascono grazie a «qualità rare che sono quelle dell’imprenditore». Secondo Corsico «in Europa ci sono cinque miti da sfatare». Il primo è le imprese familiari sono piccole. E non è vero, perché molte hanno dimensioni medie e grandi. Il secondo è che sono meno redditizie. Anche questo è falso, «una delle loro caratteristiche», ha spiegato Corsico, «è che guardano più a lungo periodo che al trimestre». Il terzo mito è che la prima generazione costruisce, la seconda consolida e la terza si mangia tutto. Anche questa si potrebbe dire è una “fake news”, perché ci sono esempi di società familiari in Borsa da oltre un quarantennio. E nemmeno è vero che le imprese familiari sono fatte da «capitalisti senza capitale». La maggior parte crescono e sono patrimonializzate. Così come è tutto da dimostrare il quinto mito che c’è meno meritocrazia. Per Bragiotti «gli ingredienti del capitalismo familiare sono gli stessi di venti anni fa. Per il successo dell’impresa», ha spiegato il banchiere d’affari, «quello che serve è un management capace, dei bravi consulenti e un rappresentante della famiglia con spirito imprenditoriale».

Per Santiago Iñiguez de Onzoño, invece ci sono differenze tra le aziende familiari europee e quelle americane. «Io», ha detto, «tendo a definirle in un modo diverso: il modello americano può essere definito come un modello repubblicano che premia la meritocrazia, quello europeo lo definisco il modello aristocratico». Il modello americano, per il professore della IE University, «è basato principalmente su merito, sul pragmatismo», quello europeo è più legato «all’identità di famiglia», tanto è vero che molti di queste imprese in Europa portano lo stesso nome della famiglia. La differenza è che il modello americano tende più facilmente ad aprire il capitale all’esterno, mentre quello Europeo tende a preservare il controllo della famiglia. Interessante anche la testimonianza di Galliene, a capo di un gruppo nato dall’unione di due famiglie, e che oggi vale 10 miliardi distribuiti in business molto diversificati. A chi gli chiedeva qual è il segreto per tenere tutti uniti, Galliene ha risposto «non fermare i dividendi». È la principale ragione che potrebbe scatenare la guerra in famiglia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link