“Progetti sociali e credibilità”, l’incontro di Fondazione Comunità Veronese per le aziende | TgVerona

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“La giornata di oggi ha uno scopo preciso, quello di mettere in luce un aspetto che tante aziende del territorio non conoscono: quanto sia importante avere una Fondazione accanto. Per il tessuto imprenditoriale, economico, per la dimensione sociale”.

Sono le parole di Giovanni Mantovani, Presidente della Fondazione della Comunità Veronese e organizzatore di un incontro nella giornata di ieri (giovedì 22 maggio) in Sala Morone nel Convento di San Bernardino a Verona, dal titolo “Sostenibilità di impresa e territorio. Il ruolo chiave delle Fondazioni”. E qual è il ruolo delle Fondazioni?

Quello di affiancare le aziende e permettere la realizzazione di importanti progetti sociali. Di mettere a loro disposizione la grande conoscenza del territorio e delle sue esigenze. Di contribuire alla loro credibilità sociale. Fino ad arrivare a contribuiti più tangibili, e siamo nel campo delle agevolazioni fiscali.

“Questo incontro – ha spiegato in apertura Francesca Mereta, responsabile programmi e comunicazioni di Assifero, l’Associazione Italiana Fondazioni ed enti filantropici- fa parte di un movimento più ampio di presentazione delle Fondazioni. Fondazioni che in Italia sono 52, concentrate maggiormente in Veneto, Lombardia e Piemonte, e che sono fondamentali per ampliare la rete di sostegno alle realtà locali”.

Mereta ha portato alcuni esempi di Fondazioni che sono riuscite a svolgere un ruolo fondamentale. E’ il caso della Fondazione della Comunità Bresciana che nel momento della grande emergenza umanitaria legata alla guerra in Ucraina, con migliaia di rifugiati arrivati sul territorio lombardo, è riuscita a mettere insieme e coordinare la volontà di tanti enti, associazioni e imprese, di rendersi utili. Ha attratto risorse finanziarie e indirizzato gli sforzi di tutti, fornendo un aiuto concreto e determinante.

E il ruolo delle Fondazioni è fondamentale anche per la credibilità delle aziende. Un ruolo non da poco considerando che la reputazione del brand è fondamentale. Una volta persa è difficilissima da recuperare ed è un danno economico ingente.

“Sempre di più le aziende si avvicinano a iniziative sociali – ha spiegato durante il suo intervento Ada Rosa Balzan, esperta e docente di sostenibilità e Ceo di ARBSB- ed ecco che dove ci sono progetti concreti è fondamentale avere un partner serio, credibile. Cito il caso di Chiara Ferragni, perché ne siamo tutti a conoscenza: lo scivolone mediatico, reputazionale, anche magari fatto in buona fede, danneggia tantissimo l’immagine dell’azienda. Di norma si sottolinea sempre l’importanza del green washing e quindi dei temi ambientali, ma è importantissimo anche il cosiddetto social washing, di cui parleremo oggi. L’importanza per un’azienda di affiancarsi a una Fondazione che porti avanti in modo serio dei progetti concreti sul territorio con benefici verificabili”.

Ma le aziende del nostro territorio si stanno affiancando alle Fondazioni?

“È un’opportunità che per la nostra esperienza negli ultimi anni sta crescendo, abbiamo parecchie aziende che già lavorano con noi”, spiega il Presidente Mantovani. “Oggi si tratta di fare un bel salto di qualità ereditando quella la tradizione sociale di attenzione al territorio che è propria della nostra terra e portarla a una dimensione più completa, più razionale”

“Sicuramente nei contesti dove il tessuto è imprenditoriale molto vivo, penso alla Lombardia e al Veneto, le Fondazioni sono sempre più viste come lo strumento attraverso il quale restituire al territorio quello che il territorio ha dato. Come un investimento”, ha spiegato Francesca Mereta.  “Sempre più aziende aprono Fondi all’interno delle Fondazioni con focus specifici. E questa è un’ottima notizia per tutto il territorio su cui queste imprese operano”.   

E’ stata poi la volta della testimonianza di Gianluca Tacchella, amministratore delegato di Carrera Jeans dal 2001 che ha portato alla giornata voluta dalla Fondazione la propria esperienza di sostenibilità. Una sostenibilità umana ancor prima che ambientale.

“La sostenibilità in Carrera non è una normativa, non è un progetto, è la normalità. E’ la normalità fare le cose bene. Non siamo un’azienda perfetta ma per quanto sia banale da dire è così: fare le cose bene non è particolarmente difficile, ma bisogna farle.

Noi siamo una delle poche aziende con una filiera integrata. Prendiamo il cotone, il filo, cuciamo, facciamo il pantalone, lo portiamo sul mercato. La nostra filiera parte dal contadino e arriva al consumatore. E’ così da quando Carrera esiste, dal 1965: E come in un matrimonio, il lungo periodo è possibile solo se c’è il rispetto. E il rispetto c’è se ci si dà dei limiti”.

Tacchella ha poi messo l’accento sulle filiere sbagliate che alimentiamo noi con i nostri comportamenti. Comprando più di quello che serve, aumentando i rifiuti, il sovrasfruttamento delle risorse e quello delle persone.

“Se compriamo meno -ha concluso Tacchella- le aziende saranno inevitabilmente obbligate a produrre in modo diverso”.

La giornata si è conclusa con l’intervento di tre realtà sostenute attraverso progetti specifici dalla Fondazione della Comunità Veronese.

Il primo, Domus Aut, una casa per gli autismi. A parlarne, Cristina Bosio, Presidente e fondatrice della Fondazione Cuore Blu.

Poi Roberto Nicoli, Presidente de La Grande Sfida Onlus, ha parlato del progetto dal titolo “Servono persone che incontrano persone! – La formazione di operatori socio sportivi, studenti e volontari nel promuovere attività sportive, artistiche, culturali e lavorative con persone con disabilità nel territorio provinciale”. Infine, il priore dell’Eremo di San Giorgio Giovanni Dalpiaz (Bardolino) ha illustrato l’intervento di manutenzione straordinaria del tetto dell’edificio per l’ospitalità.



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