“Strette creditizie ma le imprese maceratesi resistono; più solide della Regione”: Confidi e Regione Marche in supporto – Picchio News

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In un’economia sempre più segnata da incertezze, tassi di interesse elevati e tensioni geopolitiche, le imprese maceratesi cercano spazi di manovra tra vincoli creditizi sempre più selettivi e nuove opportunità legate all’innovazione e alla sostenibilità.

 È questo il quadro tracciato nel pomeriggio di ieri, 23 maggio, nel corso dell’incontro pubblico promosso da Confidi Macerata a margine dell’assemblea ordinaria dell’ente, svoltasi al Casolare dei Segreti, a Treia.

Un confronto ad alta densità istituzionale ed economica, che ha visto la partecipazione del presidente di Confidi Gianluca Pesarini, dell’assessore regionale al Bilancio e Finanze, Goffredo Brandoni, del dirigente regionale al credito, Silvano Latini e dei ricercatori dell’Università Politecnica delle Marche, Noemi Giampaoli e Matteo Renghini.

Al centro del dibattito, lo stato di salute del credito alle imprese nella provincia e nella regione, in un momento in cui la domanda di liquidità resta alta, ma la capacità di accesso ai finanziamenti si restringe. I dati illustrati dai ricercatori evidenziano una contrazione dell’accesso al credito negli ultimi due anni, effetto diretto del contesto macroeconomico: l’aumento dei tassi d’interesse, l’inflazione persistente e la volatilità dei mercati internazionali, aggravata dai conflitti in corso, hanno spinto il sistema bancario verso criteri di erogazione più restrittivi, penalizzando in particolare il comparto produttivo.

A livello regionale, il PIL è cresciuto di appena lo 0,2% nel primo semestre del 2024, mentre la produzione industriale ha mostrato segni di arretramento. L’export marchigiano è diminuito, risentendo anch’esso delle tensioni globali, anche se Macerata ha registrato performance più solide in settori specifici, come quello del legno e della produzione di apparecchi elettrici e prodotti chimici.

In questo contesto, la liquidità delle imprese è rimasta elevata, ma non si è tradotta in un corrispondente incremento degli investimenti. Solo nella seconda parte dell’anno si è registrata una timida ripresa delle nuove erogazioni, trainata da un lieve allentamento dei tassi e da un rinnovato interesse per l’immobiliare e il manifatturiero ad alto contenuto tecnologico.

Confidi Macerata ha chiuso il 2024 con un utile positivo, confermando una struttura patrimoniale solida che gli consente di svolgere un ruolo attivo e affidabile nel supporto alle piccole e medie imprese del territorio. In un contesto segnato da un accesso al credito sempre più selettivo, il Confidi si è confermato un presidio tecnico-finanziario fondamentale, accompagnando le imprese nella richiesta di finanziamenti bancari e offrendo garanzie che ne migliorano l’affidabilità creditizia. Determinante in questa azione è la collaborazione con la Regione Marche, che fornisce una controgaranzia pubblica agli interventi del Confidi, rafforzandone l’efficacia e riducendo il rischio percepito dagli istituti di credito.  Lo stesso ente regionale si distingue per il sostegno agli investimenti attraverso bandi annuali per circa 91 milioni di euro.

A distinguersi, nel panorama marchigiano, sono in particolar modo le imprese maceratesi, che negli ultimi sei anni hanno mostrato una crescita degli investimenti più costante e strutturata rispetto alla media regionale, soprattutto nel comparto manifatturiero. Una tendenza che premia le realtà più dinamiche e innovative, mentre i settori tradizionali, come il tessile, continuano a mostrare segnali di sofferenza.

Sul fronte dell’ottenimento del credito a lungo termine, si registra una maggiore difficoltà, salvo che in comparti più robusti come la metallurgia e i mezzi di trasporto. Tra le leve emergenti per migliorare l’accesso al credito figura, infine, l’adozione di politiche ESG (Environmental, Social, Governance): le imprese che si dotano di standard ambientali, sociali e di governance responsabili risultano sempre più attrattive per gli istituti finanziari. A tal riguardo, sebbene il ricorso a criteri ESG sia ancora in fase di sviluppo sul territorio, quest’ultimo rappresenta una prospettiva strategica per rafforzare la competitività e il dialogo con il sistema bancario.

In sintesi, il sistema produttivo maceratese si muove tra criticità strutturali e segnali di resilienza: se da un lato l’accesso al credito si fa sempre più selettivo, dall’altro le imprese più innovative e sostenibili dimostrano di saper interpretare il cambiamento, posizionandosi meglio rispetto alla media regionale in termini di capacità di investimento, crescita e stabilità finanziaria.

 

 





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