IMU 2025: tutte le novità

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IMU 2025, debutta il prospetto delle aliquote e diventano ufficiali le nuove sanzioni. Tra le novità relative alla tassa sulla casa, parte il cantiere per la riforma dei tributi locali (con impatto dal prossimo anno)

IMU 2025, è tempo di analizzare le novità.

Il 16 giugno è fissata la scadenza per pagare l’acconto della tassa sulla casa, appuntamento che interessa in particolare chi possiede abitazioni diverse da quella principale, ma anche ad esempio terreni agricoli e aree fabbricabili.

Sull’appuntamento ormai alle porte impatta il debutto del prospetto delle aliquote, novità operativa dal 2025 che consente ai Comuni di modulare i valori di tassazione per le diverse casistiche.

Cambiano in via definitiva anche le sanzioni per chi non paga o paga in ritardo. Dopo il debutto a metà dello scorso anno, diventano pienamente operative le modifiche introdotte nell’ambito della riforma fiscale.

IMU 2025, le novità: debutta il prospetto delle aliquote

A partire dal 2025, i Comuni italiani sono chiamati ad elaborare il prospetto delle aliquote IMU, ed è questa la principale novità da considerare.

Si tratta di un obbligo introdotto con l’avvio della nuova IMU, previsto dalla legge n. 160/2019 e che diventa operativo da quest’anno dopo numerosi rinvii.

I comuni possono diversificare le aliquote IMU applicate alle singole fattispecie, pubblicandole in un prospetto da trasmettere telematicamente al Dipartimento delle Finanze.

Si tratta di un servizio rivolto ai comuni, ma utile anche per i contribuenti che si troveranno a dover visionare le eventuali diversificazioni delle aliquote IMU approvate dall’ente di riferimento.

L’adozione del prospetto impatta sui calcoli dell’IMU 2025.

Il versamento della prima rata IMU 2025 dovrà essere effettuato entro il 16 giugno e come previsto anche negli scorsi anni, l’imposta da pagare è pari a quanto dovuto per il primo semestre, applicando l’aliquota, così come le agevolazioni e detrazioni, dei dodici mesi dell’anno precedente. In sede di conguaglio il contribuente dovrà pagare l’imposta sulla base delle aliquote risultanti dal Prospetto che verrà pubblicato sul portale del MEF.

Sarà in ogni caso possibile utilizzare le aliquote pubblicate sul Prospetto, se già disponibile sul Portale del Dipartimento delle Finanze. L’avvio delle nuove regole per i comuni “semplifica” anche le regole di calcolo per i contribuenti, che potranno quindi scegliere di applicare da subito le aliquote differenziate approvate dal proprio Comune.

IMU 2025, novità anche sulle sanzioni

A partire dal 1° settembre 2024, sono cambiate le regole sulle sanzioni per omessi o tardivi versamenti dell’IMU, in virtù di quanto previsto dal decreto legislativo n. 87/2024.

La novità principale riguarda la riduzione della sanzione base: per i versamenti omessi o effettuati in modo parziale, l’importo passa dal 30 al 25 per cento.

Lo scorso anno le nuove regole hanno trovato applicazione solo per la rata di dicembre, con un “doppio binario” quindi per i calcoli legati agli omessi versamenti.

Dal 2025 si applicheranno invece le nuove sanzioni anche in relazione all’acconto di giugno e bisognerà tenere a mente quindi le seguenti regole:

  • se il versamento avviene con un ritardo superiore a 90 giorni, si applica la sanzione piena del 25 per cento;
  • in caso di ritardo fino a 90 giorni, la sanzione è dimezzata e scende al 12,5 per cento;
  • se il pagamento viene effettuato entro 15 giorni dalla scadenza, la sanzione si riduce ulteriormente, calcolandosi in misura giornaliera pari a 1/15 del 12,5 per cento, ossia lo 0,8333 per cento, per ogni giorno di ritardo;

IMU 2025: confermate riduzioni e agevolazioni

Nessuna novità invece sul fronte delle agevolazioni e delle riduzioni previste. Anche nel 2025 si applicano le seguenti regole:

  • riduzione del 50 per cento della base imponibile per le abitazioni (escluse categorie A/1, A/8, A/9) concesse in comodato gratuito a parenti in linea retta di primo grado, a condizione che il contratto sia registrato e che il comodante possieda un solo immobile abitativo in Italia e risieda nello stesso Comune dell’immobile concesso;
  • riduzione del 50 per cento della base imponibile per immobili di interesse storico o artistico;
  • riduzione del 50 per cento della base imponibile per immobili inagibili o inabitabili e di fatto non utilizzati;
  • riduzione del 25 per cento dell’imposta per le abitazioni locate a canone concordato;
  • riduzione del 50 per cento dell’imposta per un solo immobile posseduto da pensionati residenti all’estero, titolari di pensione maturata in regime di convenzione internazionale con l’Italia.

Riforma del Fisco locale, ulteriori novità per l’IMU

Non si applicheranno nel 2025, ma è bene ricordare anche le novità che si preparano a vedere la luce nell’ambito della Riforma del Fisco locale.

Il 9 maggio il Consiglio dei Ministri ha approvato in esame preliminare uno schema di decreto legislativo che introduce un sistema improntato alla semplificazione e al rafforzamento delle attività di riscossione, con decorrenza prevista dal 1° gennaio 2026.

La riforma adotta un modello “bastone e carota”:

  • Accertamento esecutivo rafforzato: decorsi 60 giorni dalla notifica dell’atto, senza ulteriori passaggi formali, sarà possibile procedere al recupero forzoso dei tributi, inclusi pignoramenti. La misura si estende anche alle Regioni e al bollo auto, superando l’attuale limite di 180 giorni;
  • Lettere di compliance e avvisi bonari: per incentivare l’adempimento spontaneo, gli enti locali potranno inviare comunicazioni preventive (prima dell’avviso di accertamento), consentendo ai contribuenti di correggere eventuali errori o omissioni con sanzioni ridotte;
  • Sconti per pagamento tramite conto corrente: Regioni e Comuni potranno riconoscere riduzioni percentuali, somme fisse o sconti massimi (es. 5 per cento fino a 1.000 euro) a chi sceglie l’addebito automatico per il pagamento dei tributi locali. L’IMU è esclusa da tale beneficio, poiché deve essere versata tramite modello F24;

Novità sono previste anche sul fronte delle sanzioni per i tributi locali, dall’IMU alla TARI. In particolare, in caso di omessa dichiarazione, la sanzione sarà fissa e pari al 100 per cento dell’imposta non versata. In caso di dichiarazione infedele, la sanzione sarà fissa al 40 per cento, anziché nel range attuale del 50-100 per cento.

Si ribadisce che queste disposizioni non si applicano all’IMU dovuta nel 2025, ma rappresentano un importante passaggio per la semplificazione di una delle tasse locali dal maggior impatto per cittadini e imprese.



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