Crisi ex Ilva: le associazioni dell’artigianato pugliese chiedono misure urgenti per l’indotto

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Confartigianato Puglia, Casartigiani Puglia, CNA Puglia e FAI Conftrasporto Puglia esprimono apprezzamento per la concretezza con cui il Governo e i commissari straordinari stanno affrontando la complessa fase di acquisizione dell’ex Ilva e la chiusura dell’altoforno AFO1, che ha ridotto la produzione dell’acciaieria ai minimi storici. È quanto ribadito dalle associazioni datoriali al termine della riunione tenutasi ieri presso il MIMIT.

Le quattro organizzazioni hanno sottolineato l’importanza di mantenere un confronto istituzionale costante e la necessità di una gestione responsabile e condivisa, alla luce delle gravi ripercussioni sull’indotto locale e sull’intero tessuto economico pugliese, con particolare riferimento al sistema produttivo di Taranto.

«Abbiamo fiducia – hanno dichiarato le associazioni datoriali – nello sforzo che il Governo sta compiendo e riconosciamo l’utilità di questo tavolo per lo sviluppo di Taranto che, a partire dai progetti per la decarbonizzazione del siderurgico, mira a costruire un nuovo ecosistema produttivo orientato alla sostenibilità. Tuttavia, come illustrato dal Ministro Urso e dai commissari, si tratta di un percorso lungo e impegnativo, che nel breve e medio periodo comporterà ancora pesanti sacrifici, soprattutto per il comparto dei trasporti. È verosimile che il programma di innovazione dello stabilimento porterà nuove opportunità per una parte dell’indotto, ad esempio per le imprese di carpenteria e manutenzione. Tuttavia, è certo che il perdurare di una produzione a ranghi ridotti inciderà in maniera diretta su un’altra parte della filiera, in particolare sulle imprese di autotrasporto, già estremamente provate da una vertenza che si protrae da troppo tempo. È fondamentale individuare soluzioni per mantenere vivo il sistema dei servizi e delle imprese locali, garantendo la sostenibilità sociale ed economica durante questa fase transitoria.»

Su questo punto le associazioni chiedono massima chiarezza: non c’è tempo da perdere. Le attività di manutenzione straordinaria e riconversione, sebbene strategiche, comporteranno un blocco delle spedizioni – già oggi ai minimi e affidate quasi esclusivamente a nave e treno – lasciando i trasportatori locali completamente fermi. Le imprese dell’autotrasporto pugliese stanno esaurendo le risorse e non possono più attendere: senza interventi urgenti, tra un anno non ci sarà più nessuno a garantire il trasporto delle merci. Alla ripartenza dei forni, si rischia di non avere più un tessuto imprenditoriale locale capace di sostenere la logistica dello stabilimento.

In seguito a queste preoccupazioni per la tenuta complessiva dell’economia del territorio ionico, le quattro associazioni hanno chiesto al Governo, in piena collaborazione con la Regione Puglia, l’attivazione di adeguati supporti economici per le imprese dell’indotto, inclusi ristori e credito agevolato, al fine di preservare la coesione e la dignità sociale nell’area ionica. Hanno inoltre sollecitato particolare attenzione al comparto dell’autotrasporto, chiedendo l’adozione di strumenti in grado di garantire il coinvolgimento attivo delle imprese del territorio nei processi di innovazione e decarbonizzazione degli impianti.

Confartigianato Puglia, Casartigiani Puglia, CNA Puglia e FAI Conftrasporto confermano la propria piena disponibilità a collaborare con Governo e Regione per trasformare gli impegni presi in azioni concrete, nell’ottica di un rilancio duraturo per Taranto e per l’economia del territorio.



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