Le prospettive di riduzione della pressione fiscale sull’agricoltura

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L’Italia ha superato Francia e Germania per valore aggiunto agricolo, toccando quota 42,4 miliardi di euro, l’export agroalimentare ha toccato il record di 70 miliardi nel 2024, mentre l’indicatore di reddito agricolo è salito del 12,5 % solo nell’ultimo anno. Il PIL agricolo nel 2024 è cresciuto del 2% in volume secondo ISTAT, a fronte di una crescita del PIL nazionale di 0,7% in misura superiore a Francia e Germania.

Il governo Meloni confermato per il biennio 2024-2025 l’esenzione IRPEF per i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali, ma abbiamo anche rimodulato questa misura per renderla più giusta ed equilibrata, attraverso due fasce di esenzione.

Introdotte anche altre innovazioni in materia fiscale, estendendo la tassazione agevolata del reddito agrario anche ai più moderni metodi produttivi, come il vertical farming o le colture idroponiche, nonché alle attività ecosostenibili come la cessione dei crediti di carbonio da parte di un’impresa agricola.

L’Italia ha difeso e mantenuto l’agevolazione del gasolio agricolo, che consente ai nostri agricoltori un risparmio effettivo di 1 miliardo di euro annui. 
Il gasolio agricolo è escluso anche da ogni tipo di aumento dell’accisa. 

I contratti di filiera

I contratti di filiera agroalimentare presentati a valere sul V bando ed i contratti della pesca e acquacoltura non sono bloccati, tanto meno dai ricorsi presentati dalle imprese in graduatoria.
Con i fondi precedentemente a disposizione finanziati 40 programmi per un totale di circa 600 imprese.

Con l’aumento dei fondi alla data del 7 aprile 2025, per 83 programmi è stata presentata la progettazione definitiva per 1600 imprese.



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