Alluvione, Faenza stanzia nuovi contributi per le seconde case allagate. Approvata anche la risagomatura dei fossi

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A Faenza arrivano nuove risorse per far fronte ai danni provocati dalle alluvioni del 2023 e 2024. Il Comune ha infatti riaperto i termini per la presentazione delle domande di contributo straordinario per i proprietari delle seconde case e ha approvato un progetto da 200mila euro per la pulizia e risagomatura dei fossi.

Riaperti i termini per i contributi straordinari per le seconde case

L’amministrazione ha riaperto i termini per la presentazione delle domande di contributo straordinario fino al 21 luglio 2025, confermando l’impegno a sostenere le famiglie colpite dagli eventi calamitosi. Questo si aggiunge a quanto già stanziato, grazie anche alle donazioni di cittadini, imprese, enti e ai contributi della Provincia di Ravenna.

I proprietari di “seconde case” possono ora accedere al contributo straordinario se le unità immobiliari sono abitative e collocate al piano terra, e hanno subito allagamenti per esondazione o rigurgito di fogna sia nel maggio 2023 che nel settembre 2024. Non devono essere state oggetto di alcun altro contributo straordinario e per le quali non sia stato richiesto il Contributo di Immediato Sostegno (CIS) nell’annualità 2024.

Il contributo per questa categoria sarà commisurato all’importo dell’IMU calcolato per l’annualità 2024. L’erogazione avverrà in un’unica soluzione, previa allegazione dei giustificativi delle spese sostenute dal 18 settembre 2024 al 21 luglio 2025, o interamente come buono spesa. Le spese ammissibili per la rendicontazione sono varie e includono: spese mediche, premi assicurativi, bollette per utenze domestiche, rate di mutui o prestiti, acquisto di biciclette, monopattini, automobili, telefoni cellulari, pc, notebook e tablet (uno per componente del nucleo familiare), televisore (uno per nucleo), ripristino dei danni all’abitazione e alle aree esterne (compresi pulizia e rimozione di acqua, fango e detriti), sostituzione o acquisto di beni mobili (arredi, elettrodomestici, materiale didattico, stoviglie, abbigliamento) distrutti o danneggiati, spese tecniche correlate agli interventi di ripristino e ogni altra spesa documentata sostenuta per le necessità del nucleo familiare.

Via Ponte Romano

Allo stesso fondo potranno attingere anche le di via Ponte Romano, che hanno subìto allagamenti a causa di problematiche imputabili alla valvola “di non ritorno” (clapet) di uno degli scarichi a fiume della rete fognaria, ripristinati per la messa in sicurezza immediata post alluvione del 2023. 

Il fondo è destinato a circa una decina di abitazioni al piano terra, e l’istruttoria per la sua definizione è in fase di conclusione, con l’obiettivo di garantire un adeguato contributo economico in tempi brevi.

Il tema è stato chiarito durante l’ultimo Consiglio comunale, di lunedì 26 maggio. Quanto riscontrato da alcuni residenti, nel corso dell’alluvione del 2024, in quest’area non è ascrivibile a generiche criticità della rete fognaria, bensì al malfunzionamento di uno specifico scarico a fiume regolato da una valvola clapet. È fondamentale precisare che questo scarico, posizionato all’altezza di via Ponte Romano, è stato l’unico a registrare tale anomalia; tutte le altre valvole dello stesso tipo e materiale, prodotti certificati, hanno funzionato regolarmente, impedendo il reflusso dell’acqua in caso di piena del fiume.

Il progetto esecutivo per la risagomatura dei fossi

La Giunta faentina ha inoltre approvato il progetto esecutivo per la risagomatura dei fossi stradali dopo gli eventi alluvionali che hanno colpito il territorio. L’intervento è finanziato dal Pnrr per un costo complessivo di 200mila euro. Gli eventi alluvionali del 2 e 3 maggio, e successivamente del 16 e 17 maggio 2023, hanno causato numerosi allagamenti dovuti alla tracimazione di fossi stradali e canali consorziali. Nell’immediato e nei mesi successivi sono stati attivati interventi in somma urgenza per la pulizia e risagomatura dei fossi delle strade comunali extraurbane e l’asportazione del materiale alluvionale per ripristinare la funzionalità idraulica. Nonostante ciò, molte strade comunali in aree extraurbane rimangono in condizioni critiche, con fossi, cunette e passanti ostruiti da terreno vegetale e fango.

Grazie alle risorse rese disponibili dalla struttura commissariale, attraverso le ordinanze 33 e 35, sarà possibile procedere con ulteriori interventi. Il progetto prevede la pulizia con sfalcio della vegetazione e la riprofilatura delle scarpate dei fossi stradali, con l’obiettivo di ripristinare un regolare deflusso delle acque meteoriche superficiali a tutela della pubblica incolumità. Le dimensioni finali delle sezioni dei fossi dovranno essere adeguate a contenere la portata di deflusso di eventi di forte intensità. 

Le strade comunali interessate dagli interventi includono, tra le altre: via Quaglia, via Borghetto S. Andrea, via Paviere, via Lunga, via Crocetta, via Giardino, via Formellino, via Ravegnana, via Cesarolo, via Rinaldini, via Sbirra, via Tuliero, via Marazzi e via Roncona.

Sono previsti anche interventi accessori, come la tombinatura di un piccolo tratto di fosso in Via Formellino per agevolare le manovre dei mezzi agricoli, la realizzazione di una tubazione passante sottostrada in polietilene in Via Mella per la raccolta delle acque meteoriche, e il ripristino di una piccola palificata in legno di contenimento della scarpata del fosso in Via Rinaldini.



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