De Togni resta Presidente – RisoItaliano

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito
Abruzzo
Agevolazioni
Agrigento
Alessandria
Ancona
Aosta
Arezzo
Ascoli-Piceno
Aste L'Aquila
Asti
Avellino
Bari
Barletta-Andria-Trani
Basilicata
Belluno
Benevento
Bergamo
Biella
Bologna
Bolzano
Brescia
Brindisi
Cagliari
Calabria
Caltanissetta
Campania
Campobasso
Caserta
Catania
Catanzaro
Chieti
Como
Cremona
Crotone
Cuneo
Emilia-Romagna
Enna
Ferrara
Firenze
Foggia
Forli-Cesena
Friuli-Venezia Giulia
frosinone
Genova
Gorizia
Grosseto
Imperia
Isernia
Italia
La-Spezia
Latina
Lazio
Lecce
Lecco
Liguria
Livorno
Lodi
Lombardia
Lucca
Macerata
Mantova
Marche
Massa-Carrara
Matera
Messina
Milano
Modena
Molise
Monza-Brianza
Napoli
Novara
Nuoro
Olbia Tempio
Oristano
Padova
Palermo
Parma
Pavia
Perugia
Pesaro-Urbino
Pescara
Piacenza
Piemonte
Pisa
Pistoia
Pordenone
Potenza
Prato
Puglia
Ragusa
Ravenna
Reggio-Calabria
Reggio-Emilia
Rieti
Rimini
Roma
Rovigo
Salerno
Sardegna
Sassari
Savona
Sicilia
Siena
Siracusa
Sondrio
Sud sardegna
Taranto
Teramo
Terni
Torino
Toscana
Trapani
Trentino-Alto Adige
Trento
Treviso
Trieste
Udine
Umbria
Valle d'Aosta
Varese
Veneto
Venezia
Verbania
Vercelli
Verona
Vibo-Valentia
Vicenza
Viterbo


Alberto De Togni alla guida di Confagricoltura Verona. L’assemblea dell’associazione, riunita alla Cantina Capurso, a Nesente in Valpantena, per acclamazione ha rieletto il presidente per il prossimo quadriennio. Ad affiancarlo tante donne. Eccole: Francesca Aldegheri (frutticoltori), Camilla Capurso (viticoltori), Alessandra di Canossa (olivicoltori), Silvia Caprara (Giovani) e Diego Zoccante (avicoltori).

LE PRIME PAROLE DEL NEO RIELETTO PRESIDENTE DE TOGNI

«Abbiamo un nuovo direttore, Dino Boni, insediato da gennaio – ha sottolineato De Togni, titolare di un’azienda agricola ad Angiari (di cui è stato vicesindaco) -, con il quale lavoreremo nel prossimo quadriennio su molti fronti, compreso quello del lavoro e della manodopera. Il primo obiettivo che mi pongo è quello di restituire dignità economica ai nostri imprenditori, che negli ultimi anni hanno faticato a chiudere i bilanci con un guadagno e perfino con un pareggio a causa di una serie continua di avversità: cambiamenti climatici, Covid, guerra in Ucraina e altre tensioni geopolitiche, e ora i dazi di Trump. È impressionante l’indice delle aziende che ogni anno chiudono. Non abbiamo più fondi per eseguire manutenzioni ordinarie e straordinarie, per guardare avanti, per investire. Un po’ alla volta ci stiamo fermando. Vogliamo ricominciare a fare impresa con marginalità e fiducia, ed anche per questo Confagricoltura si sta muovendo a livello nazionale ed europeo, rifiutando le ultime proposte riguardanti la Politica agricola comune e chiedendo di destinare risorse adeguate all’agricoltura».

IL COMMENTO EUROPEO DEL VICE CAPODILISTA

Di politiche europee ha parlato il vicepresidente nazionale Giordano Emo Capodilista, e dopo di lui il consigliere regionale Alberto Bozza e l’europarlamentare Flavio Tosi, ospiti dell’assemblea. «Spesso non ci si rende conto di cosa significhi salvaguardare il territorio facendo impresa – ha detto Capodilista -. Ed è il problema che si incontra in Europa, a cominciare dalle risorse che intendono spostare sul fronte della difesa. Ora si parla di fondo unico, il che significa che non avremo più un capitolo riservato all’agricoltura, ma che dovremo di volta in volta trattare per ottenere fondi per la Pac, il Psr e tutte le misure che le aziende stanno utilizzando per competere e stare sul mercato. Il timore è che il budget si ridurrà, con conseguenze negative per il nostro settore, che andranno ad aggravare l’incertezza di questo momento epocale, segnato dalla pandemia, dalle guerre e dagli annunci a intermittenza di Trump».

FONDO UNICO ECLISSATO

Secondo Flavio Tosi la proposta del fondo unico non avrà seguito. «La maggioranza dei Paesi Europei la pensa come l’Italia, e cioè che non è opportuno creare un calderone unico tra le risorse destinate alla Politica agricola comune e altri programmi – ha precisato, ricordando che qualcosa a Bruxelles sta cambiando, cominciando dal problema dei grandi predatori: “Entro l’estate si concluderà l’iter, sul declassamento del lupo, che consentirà una maggiore flessibilità degli Stati membri nella gestione».

SERVE UN’INVERSIONE DI ROTTA

Bozza ha sottolineato che a livello nazionale e regionale serve un’inversione di rotta.

«Se vogliamo che l’agricoltura sia ancora un comparto primario per il nostro Paese, dobbiamo cambiare le politiche e rimettere al centro l’agricoltore. Occorre lavorare sulle risorse e sulla sburocratizzazione, ma anche sull’operatività dei tavoli di lavoro, vedi aviaria, così come sulla valorizzazione dei nostri prodotti. A Verona, ad esempio, il settore vitivinicolo non ha avuto il sostegno che meritava, com’è avvenuto in altre parti del Veneto». Fonte: Confagricoltura Verona

Puoi seguirci anche sui social: siamo su facebook, e linkedin. Vuoi essere informato delle novità? Compila il modulo newsletter e whatsapp presente in home page. Se vuoi leggere ricette trovi tutto su http://www.risotto.us. Se coltivi anche grano leggi www.granoitaliano.eu.





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link