Questa banca è ora sotto inchiesta, legata all’imprenditore “Mr. Asfalto”. Dirigenti indagati per riciclaggio

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La Blu Banca Spa di Frascati, istituto appartenente al Gruppo Banca Popolare del Lazio, è ora al centro di un’inchiesta per riciclaggio e gestione illecita di conti correnti.

L’indagine ruota attorno all’imprenditore Mirko Pellegrini, noto come “Mr. Asfalto”, arrestato insieme a diversi collaboratori per una serie di reati legati agli appalti pubblici per il rifacimento delle strade di Roma e delle opere connesse al Giubileo 2025.

Secondo gli inquirenti, i dirigenti di Blu Banca avrebbero agevolato l’apertura di ben 170 conti correnti intestati a prestanome, consentendo così la movimentazione di fondi sospetti senza alcuna segnalazione alle autorità antiriciclaggio.

Il sistema Pellegrini: appalti, tangenti e una rete di società fantasma

L’indagine, condotta dalla Guardia di Finanza e coordinata dalla Procura di Roma, ha svelato un articolato sistema corruttivo che vede al centro Mirko Pellegrini, imprenditore attivo nel settore edile e già noto alle cronache giudiziarie per precedenti indagini. Pellegrini avrebbe orchestrato, tra il 2021 e il 2023, una rete di almeno 15 società intestate a prestanome, utilizzate per aggiudicarsi in modo illecito appalti pubblici per la manutenzione stradale nella Capitale. Il meccanismo prevedeva la spartizione sistematica delle commesse, l’elusione dei controlli amministrativi e la corruzione di funzionari pubblici, anche tramite assunzioni di parenti e tangenti in denaro contante.

Gli appalti sotto la lente degli investigatori riguardano lavori per un valore complessivo di circa 92 milioni di euro, di cui 72,2 milioni affidati da Roma Capitale e altri da enti come la Regione Lazio e ministeri dell’Interno e della Giustizia. La qualità delle opere realizzate risultava spesso inferiore agli standard previsti, con materiali scadenti e spessori ridotti, che hanno causato il rapido deterioramento delle strade e alimentato il problema delle strade di Roma.

Il cartello di imprese gestito da Pellegrini avrebbe così lucrato sia sui risparmi illeciti che sui successivi interventi di riparazione, in un circolo vizioso alimentato dalla complicità di funzionari corrotti.

Blu Banca sotto accusa per conti correnti sospetti e mancata vigilanza

Un elemento chiave dell’inchiesta riguarda il ruolo della Blu Banca di Frascati, istituto radicato nel territorio laziale e parte del Gruppo Banca Popolare del Lazio. Secondo quanto riportato nell’ordinanza del gip, la filiale avrebbe aperto 170 conti correnti (secondo altre fonti sarebbero addirittura 233) intestati ai prestanome di Pellegrini, lasciando che il reale gestore e beneficiario fosse l’imprenditore stesso. “Tali conti vengono gestiti di fatto da Mirko Pellegrini senza che lo stesso abbia alcun titolo formale per farlo” – si legge.

Le operazioni, dunque, non sono mai state segnalate all’Unità di Informazione Finanziaria di Bankitalia, in violazione delle normative antiriciclaggio che impongono agli istituti di credito di monitorare e comunicare le transazioni sospette. E non solo: la mancata vigilanza e la presunta complicità di alcuni dirigenti bancari e consiglieri d’amministrazione hanno permesso a Pellegrini di gestire i proventi illeciti senza ostacoli, alimentando il flusso di denaro necessario al mantenimento del sistema corruttivo.

La vicenda mette così in evidenza le criticità dei controlli interni alle banche, soprattutto nei rapporti con la clientela imprenditoriale e nella gestione di operazioni potenzialmente anomale. Blu Banca, che conta oltre 200 dipendenti e una presenza storica nel Lazio, si trova ora a dover rispondere di gravi omissioni che rischiano di compromettere la sua reputazione e la fiducia dei clienti.



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