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30 Maggio

07:00
2025



Per usare un noto aforisma di Mark Twain sulle banche che “prestano l’ombrello quando c’è il sole e lo rivogliono quando piove“, il comportamento di Intesa Sanpaolo nel turismo è stato esattamente il contrario. La tempesta provocata dalla pandemia, che ha messo in ginocchio tra gli altri il comparto turistico, ha indotto i vertici del Gruppo bancario ad aprire i rubinetti e sostenere l’imprenditoria, con convinzione e, si può ben dire, con lungimiranza, credendo nella sua resilienza e reattività.

Infatti, proprio dopo la pandemia Intesa Sanpaolo ha intensificato il supporto alle imprese turistiche venendo in aiuto alle migliaia di aziende in estrema difficoltà dopo le chiusure forzate: garantita liquidità attraverso un’iniziativa straordinaria di moratorie estese fino a 36 mesi, accogliendo oltre 70.000 richieste di sospensione di pagamenti per un debito residuo di oltre 8,4 miliardi, di cui circa il 26% nel Mezzogiorno.

Un sostegno spiegato molto bene da Stefano Barrese, responsabile della divisione Banca dei territori: «Il nostro supporto nasce da lontano e non è mai mancato, nemmeno nelle fasi più difficili come durante e dopo la pandemia: dal 2020 al primo trimestre 2025 il valore dei finanziamenti che abbiamo erogato supera i 10,5 miliardi di euro, di cui 3 miliardi solo per il sud Italia».

«Un cospicuo volume di investimenti – sottolinea Barrese – declinati in chiave Transizione 5.0, che mira cioè alla competitività sostenibile con efficientamento energetico, lungo tre assi: riqualificazione e aumento degli standard qualitativi delle strutture turistico-ricettivesostenibilità ambientale dell’offerta e digitalizzazione del modello di servizio».

Intesa Sanpaolo ha inoltre aderito al fondo tematico per il turismo tramite Equiter, con risorse amministrate dalla Bei per conto del Mef e indirizzate alle imprese. Il Gruppo infine prevede soluzioni di noleggio operativo per avviare programmi di ammodernamento delle strutture, consentendo quindi di preservare l’equilibrio finanziario delle Pmi.

«Il turismo – osserva ancora Barrese – è fondamentale per l’economia italiana, sia per il suo effetto di traino di un indotto molto allargato, sia per il peso del settore sul Pil nazionale, pari a circa i 10% con oltre 1,4 milioni di persone occupate. Oggi, poi, la qualità dei servizi ricettivi e turistici è sicuramente uno degli elementi di attrazione per i turisti e anche per gli investitori stranieri, ma occorre partire proprio dagli investimenti se il settore vuole mantenersi competitivo».

«In questa logica – conclude Barrese – la nostra banca intende essere al fianco delle imprese turistiche, a partire da quelle alberghiere: ad esempio, intendiamo dare impulso alla indipendenza energetica attraverso soluzioni di finanziamento per la produzione di energie rinnovabili, che si combina alla riqualificazione delle strutture in chiave di sostenibilità, oltre a promuovere operazioni di aggregazione e crescita dimensionale. Daremo poi supporto significativo ai temi della gestione quotidiana, con l’azzeramento delle commissioni sui micro-pagamenti Pos, oltre a condizioni agevolate per i canoni dei Pos, anticipo transato Pos – che diventa completamente digitale e self h24 – e finanziamenti per la stagionalità. Nella logica di sostenere sempre di più la digitalizzazione del rapporto banca impresa».



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