Welfare aziendale nelle PMI: il punto della Fondazione Studi CDL

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Nel corso della sedicesima edizione del Festival del Lavoro, svoltosi presso i Magazzini del Cotone di Genova dal 29 al 31 maggio, è stato presentato il Terzo Rapporto dei Consulenti del Lavoro, in collaborazione con Pluxee, in cui si evidenzia l’aumento, tra il 2023 e il 2025, del numero delle piccole e medie imprese che fa ricorso allo strumento del welfare aziendale, dati gli indubbi vantaggi, non solo in termini economici e fiscali, ma anche sul fronte reputazionale

Inoltre, la digitalizzazione delle attività di welfare contribuisce alla sostenibilità, riducendo l’uso di risorse materiali e ottimizzando i processi. In questa prospettiva, il welfare aziendale viene percepito non solo come un insieme di strumenti a supporto del benessere individuale, ma può diventare parte integrante di una strategia più ampia di responsabilità sociale e ambientale d’impresa, coerente con gli obiettivi ESG (Environmental, Social and Governance) e con gli standard della sostenibilità.

I vantaggi del welfare

La tendenza a utilizzare strumenti di welfare aziendale per sostenere i redditi dei lavoratori, ma anche migliorare il loro benessere complessivo, con misure che dalla flessibilità alla formazione hanno l’obiettivo di venire incontro alle nuove sfide che si presentano nel mercato del lavoro, risulta particolarmente evidente nelle imprese di maggiori dimensioni, dove il welfare aziendale è spesso utilizzato anche come leva reputazionale. Inoltre, negli ultimi anni si è consolidata nelle grandi aziende una visione sempre più integrata del welfare aziendale, orientata a includere anche la dimensione ambientale tra gli ambiti del benessere organizzativo.

Tuttavia, segnali di diffusione si riscontrano sempre più anche tra le piccole e medie imprese (PMI), dove la preferenza verso strumenti di facile e immediata erogazione, in grado di apportare vantaggi in termini economici e fiscali, sta lentamente integrandosi con misure che implicano una maggiore capacità gestionale e organizzativa.

La diffusione di strumenti di welfare in Italia

Nel Rapporto della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, dal titolo “Il welfare aziendale: diffusione e prospettive nelle Pmi”, viene evidenziata la diffusione capillare del welfare aziendale tra le pmi italiane.

Il welfare aziendale, infatti, si consolida come leva strategica di competitività per le piccole e medie imprese. Secondo il 62,8% dei Consulenti del Lavoro, tra il 2023 e il 2025 è aumentato il numero delle pmi che ha adottato o ampliato strumenti di welfare, con una crescita particolarmente evidente nel Nord Est, dove la percentuale raggiunge il 69,2%.

Secondo il 31,9% dei Consulenti del Lavoro, inoltre, le piccole e medie imprese italiane considerano sempre più il welfare come una leva di concorrenzialità nella ricerca e nel trattenimento di talenti, mentre il 35,6% dei Consulenti attribuisce una crescente rilevanza alla previsione del welfare aziendale nella contrattazione collettiva.

Le indagini svolte negli ultimi 3 anni restituiscono una fotografia in tempo reale dei cambiamenti in atto nell’approccio delle pmi verso il welfare aziendale, l’evoluzione culturale, ma anche il contesto storico in cui si collocano le scelte imprenditoriali. Le risposte fornite dai Consulenti delineano un quadro ancora in via di sviluppo, in cui i margini di miglioramento dell’attenzione verso i temi della sostenibilità sociale e ambientale sono elevati.

Il ruolo dei Consulenti del lavoro

I Consulenti del Lavoro rivestono un ruolo strategico nella diffusione e nell’implementazione delle politiche di welfare aziendale all’interno del tessuto delle PMI, fungendo da ponte tra le esigenze delle aziende e le opportunità normative e operative offerte dal sistema. La loro capacità di interpretare i bisogni aziendali e tradurli in soluzioni concrete e sostenibili li rende interlocutori privilegiati per accompagnare anche le realtà meno strutturate verso una cultura organizzativa più evoluta e centrata sul benessere delle persone.

Fonte: Comunicato Stampa Fondazioni Studi Consulenti del lavoro



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