Le Marche conquistano l’Expo di Osaka. Antonini: aziende protagoniste. Buon cibo, cappelli e le scarpe kimono di Gallucci

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OSAKA – Una settimana importante, frutto di un lavoro molto più lungo, iniziato mesi fa grazie al rapporto diretto tra l’assessore Andrea Maria Antoni e l’ambasciatore Mario Vattani, favorito anche dalla mediazione culinaria di Serri e Monachesi, gli ideatori di Tipicità.

È così che le Marche sono sbarcate a Osaka per vivere la ‘loro’ settimana all’interno del padiglione Italia. Giorni importanti perché il Giappone, come tutto l’Oriente, è un partner commerciale cruciale per l’economia regionale. In particolar modo per la moda.

“La vostra regione – ha sottolineato Vattani, commissario generale per l’Italia all’expo – ha saputo prepararsi per tempo con delle missioni, con un’idea di come utilizzare questa piattaforma» al fine di sfruttare questa opportunità nel migliore dei modi”.

Il Giappone ama l’artigianato delle Marche e apprezza la sua cultura. Non a caso Antonini, che ha pianificato la missione insieme con l’Atim e la dirigente Bussoletti, ha puntato sull’esposizione ‘Ars: the Marchès genius and skills’. Un racconto curato da Antonella Nonnis che ha puntato sul ‘pensare con le mani’. “Ars rappresenta genio e capacità made in Marche, terra leader del saper fare italiano.

Il governatore Francesco Acquaroli ha seguito la cerimonia di inaugurazione collegato da Ancona: “L’Expo è una vetrina sul mondo per il made in Italy e in particolare per le eccellenze marchigiane; un’opportunità di visibilità e una porta d’ingresso per l’Asia: dalla Corea del Sud a Taiwan fino a parte della Cina. Mercati strategici e importanti”.

 Alcune imprese marchigiane esportatrici sono già conosciute in Giappone: “Dobbiamo investirci e crederci. Il Giappone è  attento a design, precisione, eccellenze e innovazione, e noi siamo pronti: lo dicono anche i fatturati e il pil. Insomma, una vetrina a cui non si può rinunciare. Porta valore aggiunto alla capacità di internazionalizzazione su cui puntiamo tantissimo” ha aggiunto Antonini.

Le aziende hanno creduto nella regione e in 70 hanno preso parte alla missione. Tra le tante c’è il calzaturificio Gallucci di Fermo. “Per l’Expo – racconta Gianni Gallucci, che è anche presidente dei giovani imprenditori di Confindustria Fermo – abbiamo realizzato una calzatura con un tessuto utilizzato per produrre kimono, un prodotto che unisce due culture, ideale ponte culturale tra Marche e Giappone”.

Expo 2025 Osaka come tappa di una crescita commerciale in un mercato che ha spazio. “Non solo il Giappone, ma anche tante altre nazioni possono apprezzare quella che noi definiamo la regione che sintetizza in piccolo l’Italia stessa”. Immancabili i cappelli, ben raprpesentati da Carlo Forti. E poi tanti artigiani, accompagnati dai vertici di Cna e Confartigianato, Bordoni e Menichelli.

La moda è un traino, ma è in buona compagnia tra cultura, presente a Osaka anche il presidente della Fondazione Marche Cultura Andrea Agostini, e buon cibo: “Nelle Marche non ci sono solo montagne e mari, ma c’è anche una terra che crea e dà un’agricoltura molto importante. Siamo la seconda regione in Italia per produzione di grano e abbiamo una quantità incredibile di prodotti, di eccellenze importanti oltre a essere tra le prime per quanto riguarda la pesca. L’agroalimentare insieme al manifatturiero è la vocazione principale del nostro ecosistema imprenditoriale” commenta l’assessore allo Sviluppo economico, che tra i tanti imprenditori del food è accompagnato anche da Graziella Ciriaci.

Lo stand p stato animato in apertura dagli sbandieratori della Quintana, vera eccellenza nazionale, ma anche dai video che hanno come protagonista Tamberi, molto conosciuto in Giappone. E poi cresce l’attesa per il concerto di Giovanni Allevi e per l’arrivo delle Winx di Iginio Straffi.

Raffaele Vitali





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