Imu in scadenza, come si calcola e chi deve pagare l’acconto

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Il 16 giugno scade il termine per l’acconto Imu del 2025. Chi deve prestare attenzione alla scadenza sono i proprietari di immobili. Non è sempre semplice capire quanto pagare e questo perché tra esenzioni, riduzioni e varie modalità di calcolo, l’imposta spesso risulta complessa.

Per l’acconto, però, il conteggio è più semplice, soprattutto se non ci sono state variazioni nella consistenza immobiliare. Infatti, il contribuente dovrà sommare l’Imu pagata nel 2024 tra acconto e saldo e versare il 50% dell’importo per ciascuna tipologia di immobile, utilizzando il relativo codice tributo.

Come si calcola l’acconto Imu?

Non è più facile a dirsi che a farsi, come si suol dire, ma neanche così tanto complicato. Proviamo ad andare con ordine. Come già introdotto, nel caso non ci siano state modifiche nella consistenza immobiliare, il contribuente dovrà sommare l’Imu pagata nel 2024 tra acconto e saldo e versare, entro la data di scadenza dell’acconto, il 50% dell’importo.

Invece, se ci sono state modifiche al patrimonio immobiliare nel corso del 2024 o del 2025, si dovrà tenere conto della situazione attuale e applicare, per l’acconto di giugno, l’aliquota dell’anno precedente.

In caso di acquisti nel 2025, va effettuato un calcolo ex-novo dell’Imu e si può utilizzare la nuova aliquota approvata per il 2025 e pubblicata sul sito http://www.finanze.gov.it. In tutti gli altri casi, invece, ci si basa sulle aliquote già deliberate, quelle stabilite entro il 28 ottobre.

Il calcolo del pagamento

Nello specifico, il meccanismo di calcolo dell’Imu 2025 è uguale a quello dell’anno scorso. Quindi si parte dalla rendita catastale attribuita all’immobile, che va rivalutata del 5%. La rendita rivalutata va moltiplicata per un coefficiente, a seconda della tipologia dell’immobile.

Queste sono:

  • per le abitazioni 160;
  • per gli uffici 80;
  • per i negozi 55;
  • per i fabbricati dichiarati inagibili o inabitabili la base imponibile è dimezzata;
  • per i fabbricati di interesse storico o artistico la base imponibile è dimezzata;
  • per i terreni si considera il reddito dominicale rivalutato del 25% e moltiplicato per 135.

All’imponibile così ottenuto si applica l’aliquota stabilita dal Comune e, in modo tale, va divisa per l’aliquota e per il periodo di possesso, versando il 50% del risultato finale in qualità di acconto.

Attenzione: l’Imu non è dovuta sulla prima casa, cioè l’unità immobiliare a uso abitativo (gruppo catastale A). L’Imu però rimane dovuta sulle abitazioni di lusso, ovvero quelle di categoria A/1, A/8 e A/9.

Chi deve fare il versamento?

Tutti i proprietari di immobili situati in Italia lo sanno già: sono loro quelli chiamati a pagare l’Imu. Ma oltre ai proprietari di immobili, devono pagare l’Imu anche tutti i titolari di un diritto di godimento, come l’usufruttuario e chi ha il diritto all’abitazione, come un coniuge superstite.

Anche le società che possiedono immobili devono pagare l’Imu, mentre sono esonerati gli immobili-merce, costruiti o ristrutturati per la vendita e rimasti invenduti (è obbligatorio trasmettere la dichiarazione entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello in cui viene applicata l’esenzione).

Paga l’Imu anche chi ha un immobile in leasing e, nel caso di comproprietari o di più contitolari, l’imposta viene pagata da ciascuno in proporzione alla quota.

Quando è la scadenza

L’Imu, anche quest’anno, va pagata in due rate:

  • la prima è prevista entro lunedì 16 giugno ed equivale all’acconto del 50%
  • la seconda va versata entro il 16 dicembre e si tratta della chiusura del pagamento.





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