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PESCARA. Il Comune di Pescara, tra il 1° gennaio del 2024 e il 31 dicembre dello stesso anno, ha affidato 185 milioni di euro di lavori pubblici autorizzando 20.057 mandati di pagamento alle imprese. Ma in 114 casi, l’amministrazione Masci ha pagato anche fornitori che «si sono rivelati contemporaneamente debitori nei confronti dell’ente» per le tasse non versate. È questa l’ultima denuncia del consigliere comunale civico Domenico Pettinari. Secondo le relazioni interne, il debito delle 114 ditte ammonta a 373.076,60 euro. Soldi che il Comune avrebbe potuto riprendersi scontando le tasse evase dalle liquidazioni ma non l’ha fatto.
LA RELAZIONE RISERVATA «Dei 114 creditori», dice una relazione firmata dal dirigente del settore finanziario Andrea Ruggieri, «60 hanno un debito nei confronti dell’ente inferiore ai mille euro, mentre per i restanti 54 risulta superiore a tale soglia; in 10 casi, il debitore è una cooperativa sociale, una onlus o un ente del terzo settore senza scopo di lucro». Per avere questi documenti, Pettinari e gli altri consiglieri civici, Massimiliano Di Pillo e Caterina Artese, hanno dovuto aspettare 8 mesi: «Per rendere completa la nostra visione, abbiamo avviato un’interlocuzione con il Comune a ottobre 2024, e, finalmente, il 15 maggio, abbiamo ottenuto la risposta definitiva». Il 31 ottobre 2024, Pettinari ha chiesto al direttore generale del Comune «di conoscere se risultano agli atti fornitori di beni e servizi del Comune che siano debitori dell’ente nello stesso tempo per tributi erariali locali ovvero altre tipologie di debito». «La nostra richiesta», continua Pettinari, «parte da una considerazione fondamentale: se un soggetto è fornitore dell’ente comune e contestualmente debitore dello stesso, sarebbe logico, ma soprattutto giusto, a salvaguardia delle casse pubbliche, non procedere alla liquidazione delle spettanze fino a quando il soggetto non regolarizzi la sua posizione debitoria verso l’ente. Non solo», aggiunge, «questo ragionamento appare giusto e fondato su principi di efficienza ed efficacia della pubblica amministrazione ma trova riscontro in decine di regolamenti di cui gli enti pubblici in Italia si sono dotati». Di certo, dopo la richiesta di atti di Pettinari, l’amministrazione Masci dice: «Rispetto ai debitori evidenziati, Adriatica Risorse sta ponendo in essere tutte le azioni esecutive per la riscossione dei crediti».
FORTE CON I DEBOLI? Pettinari dice: «La cosa sorprendente che abbiamo scoperto nel Comune di Pescara è l’esistenza di un regolamento che disciplina esclusivamente il rapporto crediti/debiti verso le associazioni onlus e non anche verso le ditte e le società. Vale a dire che il Comune di Pescara, per erogare un contributo ad una associazione, ha l’obbligo di accertare l’eventuale regolarizzazione del debito della stessa verso il Comune mentre può tranquillamente pagare una ditta e una società che risultano all’atto del pagamento morosi verso il Comune. Qualcuno direbbe che siamo di fronte ad una follia amministrativa perché si è preferito regolamentare il rapporto con le associazioni che notoriamente sono “povere” e non regolamentare anche il rapporto con le società che hanno disponibilità sicuramente maggiori».
«POLITICA MIOPE» Pettinari parla di «disparità di trattamento» e accusa la politica del presente e anche del passato: «Questa stortura non dipende minimamente dai dipendenti e dirigenti dell’ente ma rappresenta esclusivamente la miopia di una classe politica che governa da anni la città di Pescara con pressappochismo e grave approssimazione: le amministrazioni di centrosinistra prima e centrodestra dopo se hanno lasciato che quanto appena segnalato si potesse verificare è perché non hanno avuto a cuore il buon governo della città». scontro in aula Pettinari porterà il caso in consiglio: «Siamo pronti a depositare nei prossimi giorni un’interrogazione al sindaco con la quale chiederemo di conoscere se è intenzione dell’amministrazione correre ai ripari e quindi approvare un regolamento che preveda anche per le società e le ditte l’obbligo di regolarizzare l’eventuale posizione debitoria verso l’ente prima di ricevere il pagamento. Se l’amministrazione non manifesterà questo indirizzo di buon governo, allora significa davvero che questo centrodestra è gravemente inadeguato e deve dimettersi».
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