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Il Presidente di Confartigianato Imprese Padova Gianluca Dall’Aglio: “Serve una nuova generazione di imprenditori. La laurea in Scienze dell’artigianato è una scommessa sul futuro”
In dieci anni si è dimezzato il numero di giovani imprenditori artigiani padovani under 34. Dal 2014 al 2023 la loro presenza è passata dal 12,4% al 7,6%, con un calo del 50% in termini assoluti. Nello stesso arco di tempo, la fascia 35-49 anni ha registrato una diminuzione del 43,2%, mentre si è assistito a un progressivo invecchiamento della base imprenditoriale: +10,4% tra i 50 e i 64 anni e +31,3% per gli over 65, che oggi rappresentano il 13,1% del totale. È quanto emerge da un’elaborazione dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Veneto su dati INPS relativi agli iscritti al fondo pensionistico per lavoratori autonomi dell’artigianato.
Nel dettaglio, in provincia di Padova operano attualmente 2.220 imprenditori artigiani under 34, 9.099 tra i 35 e i 49 anni, 14.032 tra i 50 e i 64 anni e ben 3.807 con più di 65 anni. Se nel 2014 la fascia più numerosa era quella tra i 35 e i 49 anni (44,4%), oggi lo è quella dei 50-64enni (48,1%).
Si tratta di dati che non possono essere letti isolatamente, ma che si inseriscono nel più ampio fenomeno dell’inverno demografico che interessa l’intero Paese. La denatalità, l’aumento dell’età media e il calo della popolazione in età lavorativa stanno già producendo effetti tangibili sul tessuto produttivo locale. L’assottigliarsi della base giovanile rende più difficile il passaggio di testimone e rischia di compromettere la trasmissione di saperi, competenze e valori che sono alla base della manifattura Made in Italy.
“Questi numeri parlano chiaro: serve un’azione concreta per rigenerare il tessuto imprenditoriale artigiano. Non possiamo permetterci che la straordinaria ricchezza di competenze che caratterizza il nostro sistema produttivo si perda con l’avanzare dell’età dei titolari d’impresa –commenta Gianluca Dall’Aglio, presidente di Confartigianato Imprese Padova-. È il momento di creare ponti solidi tra le generazioni, per trasferire saperi e strumenti capaci di innovare senza snaturare”.
Una risposta concreta a questa necessità arriva dall’iniziativa lanciata pochi giorni fa proprio a Padova: il percorso per istituire la prima laurea in Scienze dell’Artigianato, promosso dal Ministero dell’Università e della Ricerca in collaborazione con Confartigianato e gli Atenei italiani. Un progetto pensato per formare figure imprenditoriali capaci di affrontare le sfide della contemporaneità, dotate di competenze economiche, gestionali e tecnologiche.
“La laurea ArtigianIA non è solo un titolo accademico: è una scommessa culturale – prosegue Dall’Aglio –. Rappresenta un gesto di fiducia nei confronti di un mondo che unisce il fare con le mani e con la mente, e che ha ancora molto da dire. Padova è il luogo ideale per far nascere questa innovazione, grazie alla forte connessione tra cultura e impresa che qui si respira”.
Secondo il presidente, il lavoro artigiano può offrire proprio ciò che le nuove generazioni stanno cercando: “I giovani ci dicono di voler esprimere la propria creatività, di voler lavorare con maggiore autonomia, senza vincoli rigidi di orari, di desiderare un’attività che sia autentica, sostenibile e con un significato profondo. L’artigianato risponde a queste esigenze. Ma serve accompagnarli, educarli e formarli all’imprenditorialità: senza questo passaggio cruciale, il Made in Italy rischia di perdere la propria anima, fatta di passione, identità e visione. La cultura d’impresa va nutrita fin dalla formazione. Abbiamo bisogno di azioni concrete che possano contribuire a costruire un nuovo protagonismo giovanile nel mondo dell’artigianato, contrastando la desertificazione generazionale che rischia di colpire le nostre botteghe e laboratori”, conclude Dall’Aglio.
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