Coopetition e sfide globali: il futuro dell’auto europea

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito
Abruzzo
Agevolazioni
Agrigento
Alessandria
Ancona
Aosta
Arezzo
Ascoli-Piceno
Aste L'Aquila
Asti
Avellino
Bari
Barletta-Andria-Trani
Basilicata
Belluno
Benevento
Bergamo
Biella
Bologna
Bolzano
Brescia
Brindisi
Cagliari
Calabria
Caltanissetta
Campania
Campobasso
Caserta
Catania
Catanzaro
Chieti
Como
Cremona
Crotone
Cuneo
Emilia-Romagna
Enna
Ferrara
Firenze
Foggia
Forli-Cesena
Friuli-Venezia Giulia
frosinone
Genova
Gorizia
Grosseto
Imperia
Isernia
Italia
La-Spezia
Latina
Lazio
Lecce
Lecco
Liguria
Livorno
Lodi
Lombardia
Lucca
Macerata
Mantova
Marche
Massa-Carrara
Matera
Messina
Milano
Modena
Molise
Monza-Brianza
Napoli
Novara
Nuoro
Olbia Tempio
Oristano
Padova
Palermo
Parma
Pavia
Perugia
Pesaro-Urbino
Pescara
Piacenza
Piemonte
Pisa
Pistoia
Pordenone
Potenza
Prato
Puglia
Ragusa
Ravenna
Reggio-Calabria
Reggio-Emilia
Rieti
Rimini
Roma
Rovigo
Salerno
Sardegna
Sassari
Savona
Sicilia
Siena
Siracusa
Sondrio
Sud sardegna
Taranto
Teramo
Terni
Torino
Toscana
Trapani
Trentino-Alto Adige
Trento
Treviso
Trieste
Udine
Umbria
Valle d'Aosta
Varese
Veneto
Venezia
Verbania
Vercelli
Verona
Vibo-Valentia
Vicenza
Viterbo


L’industria automobilistica europea vive oggi una trasformazione strutturale profonda. Dopo aver dominato per decenni grazie all’eccellenza nei motori endotermici, il comparto deve oggi fare i conti con dinamiche globali che minacciano il suo primato: l’elettrificazione spinta, il rafforzamento dei costruttori cinesi, il ritardo nello sviluppo di software, batterie e guida autonoma. In questo scenario, il concetto di coopetition, collaborazione strategica tra concorrenti, emerge come possibile via per ricostruire una competitività duratura.

Nel 2019, l’Europa immatricolava quasi 16 milioni di veicoli nuovi. Cinque anni dopo, i volumi sono scesi a 10,6 milioni, con una flessione produttiva del 6,2% su base annua. Al contrario, la Cina ha raggiunto il 35,4% della produzione mondiale. Si tratta di segnali inequivocabili: il sistema industriale europeo non è più leader e affronta un cambiamento non solo congiunturale, ma sistemico.

Il ruolo centrale dell’automotive europeo e il valore della coopetition

Nonostante questo scenario, l’automotive resta cruciale per l’economia continentale: genera 1.000 miliardi di euro di PIL, assorbe un terzo degli investimenti privati in R&S e impiega 13 milioni di persone. Inoltre, i costruttori europei detengono ancora il 40% del mercato globale dei veicoli commerciali. Tuttavia, mantenere questa centralità richiede un’evoluzione del modello industriale, con nuove forme di cooperazione tra imprese.

La rivoluzione digitale sta ridefinendo la natura stessa del veicolo: meno meccanica, più software; meno cilindri, più codice. Nel 2024, un’auto su cinque venduta è elettrica, e l’intelligenza artificiale è parte integrante delle piattaforme di bordo. Eppure, l’Europa è in ritardo su più fronti. Le imprese asiatiche e americane beneficiano di filiere verticali, accesso facilitato a materie prime critiche e politiche industriali aggressive.

La Commissione Europea ha avviato un Piano d’Azione ambizioso: 3 miliardi di euro per rafforzare la produzione di batterie, la nascita dell’Alleanza per i veicoli autonomi e connessi, e misure per la diversificazione degli approvvigionamenti. Ma senza una convergenza industriale reale, queste iniziative rischiano di non bastare.

La coopetition, già sperimentata con successo nel settore aeronautico, può offrire al comparto automobilistico un vantaggio competitivo: condivisione dei costi di ricerca e sviluppo, piattaforme digitali comuni, co-investimenti in infrastrutture e competenze trasversali. I grandi player non possono più agire isolatamente. Il futuro appartiene a chi saprà costruire reti intelligenti e integrate.

Oggi le case automobilistiche agiscono sempre più come system integrator, orchestrando fornitori specializzati, startup, laboratori e partner tecnologici. In questo nuovo paradigma, la collaborazione tra concorrenti non è più un’opzione, ma una necessità per mantenere un ruolo attivo e strategico nel mercato globale.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link