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In dirittura d’arrivo il DPCM che ripartisce il rifinanziamento del Fondo straordinario per l’editoria. Diverse le misure in favore delle imprese del settore, dai contributi per le edicole a quelli per gli editori
È stato firmato e registrato alla Corte dei Conti il decreto che prevede la ripartizione delle risorse stanziate a valere sul Fondo unico per il pluralismo e l’innovazione digitale dell’informazione e dell’editoria.
Si tratta del DPCM che ripartisce gli 82 milioni di euro stanziati per il 2025 e dedicati alla realizzazione di una serie di interventi a sostegno delle imprese del settore.
Sono diverse le misure confermate: dal contributo per le edicole alle misure a sostegno di imprese editrici di quotidiani e periodici.
Anche per quest’anno, i criteri e le modalità per la fruizione dei contributi verranno definite tramite appositi provvedimenti del Dipartimento per l’informazione e l’editoria.
A differenza degli anni passati, le misure a sostegno delle assunzioni nel campo della digitalizzazione editoriale e degli investimenti in tecnologie innovative effettuati nel settore (e la ripartizione delle relative risorse) è affidata ad un secondo DPCM ora all’esame del MIMIT e del Ministero del Lavoro.
Sostegni all’editoria 2025: in arrivo contributi per edicole e imprese
Il Dipartimento per l’informazione e l’editoria ha annunciato la firma e la registrazione alla Corte dei conti del DPCM 17 aprile 2025 che ripartisce le risorse del Fondo unico per il pluralismo e l’innovazione digitale dell’informazione e dell’editoria per l’anno in corso.
Come accaduto per lo scorso anno, le risorse, pari a 82 milioni di euro, sono ripartite come segue tra le varie misure previste:
- 10 milioni per il contributo alle edicole;
- 3 milioni per il contributo a favore dei c.d. “punti vendita non esclusivi”;
- 4 milioni per il contributo alle imprese di distribuzione di quotidiani e periodici;
- 65 milioni per il contributo per le copie vendute nell’anno 2023 a favore delle imprese editrici di quotidiani e periodici.
Come anticipato, quest’anno i contributi per le assunzioni nel campo della digitalizzazione editoriale e per gli investimenti in tecnologie innovative effettuati nel settore editoriale e delle emittenti radio televisive sono disciplinate da un secondo DPCM che al momento è stato inviato al Ministero delle Imprese e del Made in Italy e al Ministero del lavoro per l’acquisizione del concerto di rispettiva competenza.
Sostegni all’editoria 2025: i contributi per le edicole e le imprese editrici di giornali e periodici
Le risorse del Fondo sono destinate anche alle misure di sostegno in favore di edicole e imprese editrici di quotidiani e periodici.
Nello specifico, per quanto riguarda le edicole è riconosciuto un contributo, per un importo fino a 4.000 euro, pari al 60 per cento delle spese sostenute nel 2024 per:
- IMU;
- TASI;
- CUP;
- TARI;
- canoni di locazione;
- servizi di fornitura di energia elettrica;
- servizi telefonici e di collegamento a Internet;
- acquisto o noleggio di registratori di cassa o di registratori telematici;
- acquisto o noleggio di dispositivi POS e altre spese sostenute per la trasformazione digitale e l’ammodernamento tecnologico.
Per le stesse spese è riconosciuto anche un contributo agli esercenti attività commerciali di vendita di merci abilitati alla vendita di quotidiani e periodici, i cosiddetti punti vendita non esclusivi, che svolgono la suddetta attività in comuni privi di edicole.
Il contributo per il 2025 raggiunge un importo massimo di 4.000 euro ed è pari al 60 per cento delle spese sostenute nel 2024.
Per le imprese editrici di quotidiani e periodici, invece, è previsto un contributo straordinario pari a 10 centesimi per ogni copia cartacea venduta nel corso del 2023, anche mediante abbonamento, in edicola o presso punti di vendita non esclusivi. Sono escluse le copie oggetto di vendita in blocco.
Infine, con l’obiettivo di garantire una più ampia capillarità della rete di vendita e della diffusione sul territorio delle pubblicazioni quotidiane e periodiche, alle imprese di distribuzione è riconosciuto un contributo (da 800 o 1.000 euro) per la fornitura diretta di giornali alle edicole e, laddove non sono presenti edicole, agli esercizi commerciali di vendita di merci abilitati alla vendita di quotidiani e periodici siti in comuni con meno di 5.000 abitanti.
Per i dettagli e l’operatività delle misure si attende la pubblicazione dei decreti attuativi.
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