Proroga sugar tax e taglio dell’IVA sulle opere d’arte: le novità

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Salgono le attese per l’approvazione definitiva di alcune novità fiscali già dichiarate dal governo negli scorsi mesi e in sede di legge di bilancio. Sta per essere confermata la proroga alla sugar tax, la tassa che colpirà le aziende che producono bibite zuccherate, che potrebbe arrivare nel 2026.

Allo stesso tempo si interviene a sostegno del settore artistico, con un taglio dell’IVA al 5% sulle opere d’arte, equilibrando questa tassazione a quella presente in Europa. Sono attese per il prossimo decreto fiscale anche misure di semplificazione e chiarimenti sul concordato preventivo biennale.

Sugar tax: la proroga al 2026

Intorno alla discussa tassa sulla produzione delle bevande zuccherate, osteggiata soprattutto dalle aziende nel settore, potrebbe arrivare presto una proroga. L’imposta verrà quindi nuovamente rinviata per dare tempo alle imprese di adeguarsi e al governo di delimitarne le specifiche.

La proroga con molta probabilità vedrà l’applicazione di questa imposta non prima del 2026, mentre le associazioni di categoria chiedono di applicare uno slittamento di almeno 12 mesi. L’ipotesi è quella di una tassa di 0,10 centesimi per ogni litro di bibita prodotta che supera determinate quantità di zucchero.

IVA al 5% per le opere d’arte

Il secondo intervento più importante riguarderà la tassa applicata attualmente come IVA sulle opere d’arte cedute: attualmente è al 22% e con questa modifica dovrebbe scendere drasticamente al 5%. Una novità che va a rispondere ad un settore in crisi e per cui già nel resto d’Europa l’IVA si presenta in forma ridotta.

Si attende di conoscere i dettagli della novità e soprattutto quali risorse saranno destinate a questo intervento. Il provvedimento renderà più facile la circolazione di opere d’arte e potrebbe rappresentare una svolta per il settore.

Insieme a questi interventi, si prospettano anche novità sul concordato preventivo biennale, che includono la possibile applicazione dello strumento anche per gli anni 2025 e 2026 per il ravvedimento speciale. Si attendono anche correttivi sull’obbligo della tracciabilità delle spese durante le trasferte di lavoro.



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