Agricoltura: ora un cambio di passo, Da Confai spinta per l’ottimismo

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Il momento non è semplice, ma con innovazione, adeguata formazione,
coraggio negli investimenti e sostenibilità si possono vincere le future sfide

MANTOVA – Confai Mantova guarda al futuro con l’ottimismo di chi è consapevole che sarà necessaria una scossa per un salto in avanti su tutti i fronti: agronomico, agricolo e produttivo, gestionale, ambientale, ma anche nei rapporti fra i diversi soggetti della catena di approvvigionamento, all’interno dei quali le imprese di meccanizzazione agricola potranno giocare un ruolo di primaria importanza.
«Il mondo ha attraversato una fase di mutamenti profondi in pochi anni – commenta il presidente di Confai Mantova, Marco Speziali -: la marcata spinta della Cina nel 2021 ad intercettare materie prime agricole per costituire stock massicci ha innescato una prima ondata di rialzi fra cereali e semi oleosi che si è acuita l’anno successivo, con l’invasione russa in Ucraina. Elementi che hanno destabilizzato i mercati, oggi alle prese con l’incognita dei dazi e nuovi equilibri internazionali all’insegna dell’incertezza. Ad aggiungere ulteriore instabilità al quadro complessivo si aggiungono anche i cambiamenti climatici».
Ce ne sarebbe abbastanza per gettare la spugna. Eppure Confai Mantova, proiettata verso i primi 90 anni di vita (è stata fondata nel 1936), continua ad essere uno stimolo per leggere il presente con le lenti della fiducia e per interpretare le nuove sfide del futuro, dove l’impresa agromeccanica sarà sempre di più un partner dell’azienda agricola, più che un mero fornitore di servizi.
«Potremmo forse ancora per i prossimi mesi mettere in conto una volatilità dei mercati – ipotizza Stefano Bonisoli, direttore di Confai Mantova -. Tuttavia, bisognerà guardare oltre e fare in modo di essere al passo con le richieste degli operatori: filiere corte, dove possibile, ma soprattutto certificate, sostenibili, trasparenti, innovative, flessibili. Per dare risposte concrete le imprese agromeccaniche dovranno essere veloci nell’apprendere e nel garantire formazione adeguata. Le tecnologie saranno sempre più determinanti».
Non basterà, naturalmente, dichiararsi sostenibili. Adeguate certificazioni saranno necessarie, in particolare se la catena di approvvigionamento avrà realtà di riferimento a livello nazionale o internazionale o se sarà necessario il rispetto di specifici disciplinari. «Sempre più si presta attenzione alla fornitura di materie prime del territorio per rispondere alle esigenze dei disciplinari delle più rilevanti Dop nazionali – riassume Speziali -. Le imprese agromeccaniche potranno quindi candidarsi a garantire materie prime certificate, rappresentando il trait d’union fra domanda e offerta fra produttori e allevatori, ad esempio. Ma certificazioni specifiche potrebbero riguardare gli scambi fra agricoltori e industria di trasformazione dei prodotti agricoli».
Ciò significa che potrebbero rendersi necessarie per le imprese agromeccaniche specifiche certificazioni come quella Esg (Environmental, Social, Government), all’interno della quale si inserisce la valutazione legata alla legalità, che significa essere in regola con il fisco, i dipendenti e con tutto ciò che concerne i rapporti con la Pubblica Amministrazione. «Siamo consapevoli che ottenere certificazioni specifiche comporti impegno per le aziende e, innanzitutto, un cambio di mentalità – afferma Speziali –. Riteniamo tuttavia che il percorso certificativo possa offrire opportunità di lavoro altamente professionale».
La formazione è un elemento chiave per Confai Mantova anche in virtù delle nuove frontiere legate all’Intelligenza Artificiale, «uno strumento che dovrà essere un co-pilota per l’uomo e non l’unica guida, perché anche in agricoltura, così come in altre attività, il contributo e la supervisione dell’uomo saranno determinanti».



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