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Sono principalmente le grandi imprese ad essere maggiormente coinvolte nella crescita registrata dal Centro Studi Confindustria nella sua indagine rapida di maggio. Un trend che vede scendere di molto il pessimismo generale delle imprese italiane, in un contingente economico seppur non del tutto favorevole.
In generale nel mese di maggio 2025 si respira maggiore ottimismo tra le imprese intervistate da Confindustria, per cui il 67,7% sostiene che la produzione rimarrà stabile nel tempo e il 28,7% prospetta una crescita. Una visione più positiva quindi, in un contesto in cui l’industria ha subito un calo di produttività negli ultimi anni senza precedenti.
Confindustria: aumenta l’ottimismo delle imprese
Al centro dell’attenzione c’è il settore industriale italiano, oggi coinvolto da numerose sfide e non poche difficoltà. Rispetto al mese di febbraio 2025, le aspettative delle aziende sono più ottimistiche, soprattutto in termini di produzione. Scende al 3,6% la quota di pessimisti, per cui la maggior parte delle imprese vede al futuro con positività.
La domanda e gli ordini ricevuti sono i principali fattori che trainano questo ottimismo: i dati rilevano un andamento negativo tra dicembre 2024 e febbraio 2025, con una successiva ripresa. Cresce in linea generale il fatturato delle imprese, del 5,1% ad aprile. Segnali di preoccupazione invece provengono da fattori come i costi di produzione e la disponibilità di materiali, le principali criticità affrontate dalle industrie in Italia.
Allo stesso tempo a preoccupare le industrie sono le condizioni finanziarie generali, anche se non frenano del tutto l’ottimismo. Le grandi imprese industriali italiane stanno anche affrontando non pochi problemi rispetto alle dinamiche commerciali internazionali, ad esempio con gli ultimi dazi di Trump.
Il segnale di ottimismo che caratterizza la produzione è però una svolta rispetto alle dinamiche che hanno caratterizzato l’industria negli ultimi anni. Sempre Confindustria infatti rilevava un calo della produzione industriale non solo in Italia, ma in tutta Europa, con diminuzione per il bel paese del 3,5% nel 2024.
Bisogna vedere se l’ottimismo diffuso tra le grandi imprese porterà ad una inversione di rotta di questa tendenza, tenendo presenti le attuali difficoltà internazionali.
Sale la fiducia di consumatori e imprese
La fiducia dei consumatori e delle imprese rimane alta a maggio 2025, con un punteggio dato dall’Istat per queste ultime che passa da 91,6 a 93,1. Tutti i settori, ad esclusione di quello delle costruzioni, segnalano un andamento positivo e un clima di fiducia più alto, rispetto agli scorsi mesi.
Gli imprenditori più ottimisti sono quelli che lavorano nel comparto del turismo, mentre nel commercio a peggiorare sono soprattutto le aspettative di vendita. Segnali positivi anche per la grande distribuzione e la manifattura.
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