Inchiesta per corruzione a Lecce: chiesti i domiciliari per l’assessore regionale Delli Noci. “Favori in cambio di voti”

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Pacchetti di voti spostati in diverse tornate amministrative in cambio di favori nell’indirizzare gli investimenti nel settore turistico-ricettivo di lusso. Gli imprenditori da una parte, i pubblici ufficiali e un politico dall’altra. Con queste accuse la procura di Lecce ha chiesto 11 misure cautelari, tra cui un arresto in carcere e sei ai domiciliari. Tra loro c’è l’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Alessandro Delli Noci, pupillo di Michele Emiliano che aveva iniziato la sua carriera in Fli e poi, pian piano, si è spostato verso il centrosinistra. Al componente della giunta pugliese sono contestati i reati di associazione a delinquere e corruzione e l’11 giugno dovrà comparire davanti al giudice per le indagini preliminari Angelo Zizzari, chiamato a valutare la posizione e decidere se avallare la richiesta dei pubblici ministeri Massimiliano Carducci e Alessandro Prontera che hanno chiesto gli arresti domiciliari.

Per i magistrati, Delli Noci aveva “asservito la propria funzione pubblica ad interessi politico-imprenditoriali”: si sarebbe messo a disposizione ricevendo denaro, a titolo di contributo elettorale, e altre utilità. In cambio si sarebbe speso per i progetti di due imprenditori facendo in modo che arrivassero le autorizzazioni sul piano urbanistico per la realizzazione di un hotel di lusso nell’ex convento delle Stimmatine, nel cuore del centro storico di Lecce. Un progetto da quasi 16 milioni di euro – come riporta il Nuovo Quotidiano di Puglia – che è in parte finanziato dalla Regione Puglia attraverso i fondi “Pia Turismo”. Sempre ad avviso dei magistrati, ci sarebbe stato anche un interessamento per l’ampliamento dell’area parcheggio di un centro commerciale.

Con Delli Noci – già assessore comunale e vicesindaco di Lecce, nonché ora coordinatore del movimento Con, fondato da Emiliano – sono indagati Maurizio Laforgia, ingegnere e figlio del presidente uscente dell’Acquedotto pugliese Domenico, Angelo Mazzotta, responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Lecce, e gli imprenditori Marino Congedo e Alfredo Barone. La procura leccese contesta a vario titolo le accuse di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, turbativa e frode sui finanziamenti pubblici attraverso i Programmi integrati di agevolazione alle piccole e medie imprese nelle attività di ricerca e innovazione, truffa ai danni dello Stato, della Regione e della Ue.

Al centro delle indagini della Guardia di Finanza ci sono nomi di imprenditori e della politica di Lecce e Bari. L’inchiesta si concentra su presunti episodi di corruzione avvenuti tra il 2018 e il 2023: un presunto sistema di favori che veniva gestito dai due imprenditori e mirava a ottenere autorizzazioni e contributi da Comune di Lecce e Regione, nonché dalle amministrazioni di Surbo e Gallipoli, in cambio di supporto elettorale. L’accusa ipotizza che Delli Noci si sia messo a disposizione dell’imprenditore Barone – 67 anni, nato a Biella e residente a Lecce, ritenuto promotore, capo e organizzatore della presunta associazione a delinquere – in cambio di aiuti per la sua candidatura.

“Ho appreso questa mattina di essere oggetto di indagine”, ha detto Delli Noci dicendosi “fiducioso” del lavoro della magistratura e certo di “poter chiarire al più presto la mia estraneità ai fatti che mi vengono contestati”. Il presidente della Regione Emiliano ha invece espresso fiducia “nella giustizia” e nell’assessore, un suo vero e proprio delfino. Delli Noci ha iniziato la sua carriera politica in università, proseguendo poi con una candidatura nel movimento Futuro e Libertà di Gianfranco Fini. Alle comunali del 2012 viene eletto e diventa assessore alle Politiche giovanili della giunta di centrodestra di Paolo Perrone ma nel 2016 arriva la frattura.

L’anno successivo si candida a sindaco di Lecce con una lista civica centrista. Arriva terzo al primo turno e decide di appoggiare il candidato del centrosinistra Carlo Salvemini e ne diventa il vicesindaco. Nel 2020 lascia l’incarico e si candida alle Regionali venendo eletto con 17.097 voti e poi scelto da Emiliano come assessore allo Sviluppo Economico. Delli Noci diventa un pupillo del governatore, che lo stima e più volte ha espresso il suo apprezzamento – testimoniato anche dalla carica di coordinatore di Con – tanto da ritenerlo nel novero dei papabili per la candidatura a presidente alle prossime elezioni regionali se l’eurodeputato Antonio Decaro dovesse decidere di non accettare la corsa a successore di Emiliano.



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