Le imprese generative. Fra cultura e innovazione: “La sostenibilità è prioritaria”

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PISTOIA

Cultura, narrazioni e strategie economiche. Se un cambiamento “agito” c’è, questo non può non passare da questi tre aspetti, con una certezza che si aggiunge al pacchetto: quando le donne lavorano e sono messe nella condizione di farle al meglio, il Pil cresce. Ovvero, il beneficio è collettivo. Ad esserne convinta, da un punto d’osservazione privilegiato per prospettiva, è Donatella Moica, presidente Terziario Donna Confcommercio Pistoia Prato dal 2014, poi anche regionale (dal 2022) e infine pure vicepresidente della rappresentanza d’impresa per le stesse due province. Una serie d’incarichi che le hanno permesso col tempo di conoscere, capire e incontrare una mole di storie imprenditoriali tali da poter offrire un affresco attendibile sullo stato delle cose.

Guardando al suo inizio, quanto sono cambiate le dinamiche, le sfide e le opportunità?

“Gli scenari vecchi dieci anni non assomigliano affatto agli attuali, con le guerre, le variate combinazioni geopolitiche, la profonda crisi economica e sociale, il cambiamento climatico. Oggi c’è sì consapevolezza del mutamento in atto ma c’è anche un profondo smarrimento in ambito imprenditoriale. È opportuno agire su cultura, narrazioni e nuovi modelli economici. E in questo le donne possono svolgere un ruolo strategico. Sottorappresentate, spesso lasciate sole nel fare impresa, potrebbero apportare livelli di creatività e innovazione straordinari. Senza considerare quel bagaglio di competenze e capacità che consentono loro, lo dimostrano le evidenze, di avviare imprese più sostenibili, più attente all’etica”. Che altro, per cambiare?

“La strada della transizione, cui tutte le imprese sono invitate. E non solo perché ce lo dicono le norme, con il rating Esg a un passo dall’essere obbligo, ma perché ce lo chiede il mondo. Essere sostenibili è un dovere da inseguire anche economicamente, perché il profitto da solo non basta più. Occorre anche lasciare qualcosa in cambio”.

Da qui l’idea di impresa generativa…

“Che è quel tipo d’impresa che s’interroga sul contesto, che crea una sorta di circuito virtuoso per far sì che le sue azioni abbiano un impatto positivo all’esterno. Confcommercio vuole accompagnare la transizione, fornire gli strumenti per diventare più consapevoli. Quindi formazione, tecnologia per una maggiore competitività sfuggendo però la standardizzazione. Noi come Terziario Donna cerchiamo di far capire che essere generativi significa essere premiati dal mercato. Non è teoria, è possibilità. Da mettere in atto subito. Per questo in autunno partiranno dei workshop tra formazione e confronto. Saranno aperti a imprenditrici e imprenditori. La visione da portare è quella femminile, ma se non camminiamo insieme non possiamo funzionare”. Quanto è variata la presenza femminile nel mondo impresa? “È cresciuta. Non solo nei numeri, ma anche in consapevolezza. Le donne imprenditrici di oggi sanno cosa vogliono in termini di modelli, sono giovani e sensibili e hanno competenze trasversali. E non hanno alcun interesse a imitare i maschi”.

linda meoni



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