Reti elettriche europee, investimenti strategici per un futuro sostenibile

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Per sostenere la crescente domanda di energia rinnovabile e integrare nuove fonti, è necessario potenziare la capacità, l’intelligenza e la resilienza delle reti elettriche europee. In quest’ottica, l’Unione Europea prevede investimenti per oltre 1.200 miliardi di euro entro il 2040, di cui 730 miliardi per le reti di distribuzione e 472 per quelle di trasmissione.

Una spesa cruciale per accompagnare lo sviluppo delle energie rinnovabili e ridurre il costo dell’energia per famiglie e imprese. Per guidare questo sviluppo, la Commissione Europea ha pubblicato nuove linee guida sugli investimenti anticipatori, ossia interventi pianificati sulla base di scenari futuri, anziché sulle sole richieste attuali di connessione alla rete.

INVESTIMENTI ANTICIPATORI



Secondo la Commissione, questi investimenti devono basarsi su esigenze future identificate nei piani di sviluppo delle reti, sia nazionali che europei. Tali piani dovrebbero essere costruiti a partire da scenari realistici, attraverso consultazioni pubbliche e in linea con gli obiettivi climatici dell’UE, come quelli indicati nei Piani Nazionali Energia e Clima (PNIEC). Le strategie dovrebbero essere intersettoriali e considerare la crescita prevista della domanda, della mobilità elettrica e della decarbonizzazione industriale.

Durante la fase di pianificazione, è indispensabile prevedere soluzioni che consentano di aumentare la capacità della rete in futuro, come sottostazioni ampliabili o cavi di riserva. Gli Stati membri possono agevolare questo processo introducendo piani di investimento prospettici e orizzonti di pianificazione più lunghi.


Dal punto di vista economico, invece, le tariffe di rete dovrebbero riflettere sia i costi immediati sia quelli legati agli investimenti futuri. Le autorità nazionali devono garantire che i costi coperti dagli utenti corrispondano effettivamente alle reali esigenze della rete. Inoltre, i governi possono intervenire con fondi pubblici, prestiti statali o l’utilizzo dei ricavi da congestione per sostenere questi investimenti.

Infine, la gestione del rischio è anch’essa importante. La Commissione propone una valutazione regolatoria in due fasi: una per le attività preparatorie e una per la costruzione. In caso di sottoutilizzo della rete, gli Stati possono coprire parte del rischio con strumenti finanziari mirati. Una guida sulle tariffe e una Strategia per gli Investimenti in Energia Pulita sono attese entro il 2025.



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