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Sempre più imprese e privati scelgono di installare impianti fotovoltaici per ridurre i costi energetici e contribuire alla transizione ecologica. È importante però conoscere anche il corretto trattamento fiscale dei ricavi generati da questi impianti, soprattutto in caso di cessione dell’energia prodotta.
In questa guida aggiornata vediamo come funziona la tassazione per gli impianti fino a 20 kW, destinati principalmente all’autoconsumo, ma che possono immettere in rete eventuali eccedenze.
Quali sono i possibili utilizzi dell’energia prodotta
Per le persone fisiche che possiedono un impianto fotovoltaico ≤ 20 kW, sono previste due possibilità:
- Autoconsumo: l’energia prodotta viene usata per coprire i propri consumi.
- Cessione delle eccedenze: l’energia non autoconsumata viene ceduta al Gestore dei Servizi Energetici (GSE).
La modalità di tassazione dei ricavi dipende dal tipo di contratto stipulato con il GSE.
Le principali modalità di cessione dell’energia
Scambio sul posto (SSP)
Lo scambio sul posto è un meccanismo di compensazione: l’energia immessa in rete viene “scambiata” con quella prelevata in altri momenti.
Il GSE riconosce due componenti:
- Contributo in conto scambio: non è soggetto a tassazione.
- Pagamento per le eccedenze: va dichiarato come reddito diverso (reddito occasionale).
Ritiro dedicato (RID)
In questo caso il GSE acquista direttamente l’energia immessa in rete.
La tassazione varia in base all’uso dell’impianto:
- Impianto ≤ 20 kW a servizio dell’abitazione: i ricavi sono considerati redditi diversi.
- Altri casi (impianti superiori o non legati all’abitazione): i ricavi costituiscono reddito d’impresa, con relativi obblighi fiscali (apertura partita IVA, fatturazione, ecc.).
Come dichiarare i redditi derivanti dalla vendita di energia
I ricavi derivanti dall’energia ceduta vanno indicati nel modello REDDITI 2025 PF, quadro RL, rigo RL14, come redditi diversi da attività commerciale occasionale.
Nel rigo RL14 devono essere riportati:
- Campo 1: codice “5” (per residenti a Campione d’Italia);
- Campo 2: importo percepito;
- Campo 3: eventuali spese documentate.
Comunicazioni del GSE e modello precompilato
Dal 2025, il GSE trasmette direttamente all’Agenzia delle Entrate i dati sui compensi corrisposti per l’energia venduta da impianti ≤ 20 kW.
Questa informazione sarà inserita nella dichiarazione precompilata.
Cosa va effettivamente dichiarato
Devono essere dichiarate esclusivamente le eccedenze:
incassate tramite bonifico;
oppure compensate con costi o crediti nei confronti del GSE.
Per verificare i dati utili alla dichiarazione è possibile accedere all’Area Clienti GSE (Sezione Comunicazioni (per il contratto SSP) – Sezione Pagamenti (per il contratto RID).
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