vincite e bonus fuori dai calcoli fiscali

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Dall’Agenzia delle Entrate chiarimenti sulle piattaforme che gestiscono scommesse e giochi online: le vincite e i bonus riconosciuti agli utenti restano fuori dai calcoli fiscali

Per il calcolo dell’imposta sui servizi digitali non si considerano le vincite pagate agli utenti e i bonus proposti: è questo il chiarimento per le piattaforme di scommesse e giochi online che arrivano dall’Agenzia delle Entrate.

La cosiddetta web tax italiana è al centro del principio di diritto numero 6 del 3 giugno, che riepiloga le regole per versare correttamente al Fisco le somme dovute e scioglie il nodo sulla rilevanza di premi e crediti per chi gioca.

Scommesse e giochi online: vincite e bonus fuori dal calcolo dell’imposta sui servizi digitali

L’imposta sui servizi digitali, che prevede un’aliquota del 3 per cento sui ricavi, è stata introdotta dalla Legge di Bilancio 2019. Sono chiamati a pagarla coloro che svolgono attività di impresa nel settore digitale e superano la cifra complessiva di attività ovunque nel mondo di 750 milioni di euro.

Nella platea di soggetti che devono versare la web tax rientrano anche le piattaforme che permettono di scommettere e giocare online.

La base imponibile è rappresentata dai ricavi che derivano dai servizi digitali, ma vista la particolarità del settore, non è sempre un’operazione immediata individuare le cifre da considerare.

Ed è per questo che l’Agenzia delle Entrate chiarisce che gli importi che transitano sulle piattaforme di scommesse o giochi online non sono tutti rilevanti per il pagamento dell’imposta.

Le vincite degli utenti non devono essere considerate complessivamente nei calcoli fiscali: ai fini dell’imposta, conta la “commissione trattenuta dall’intermediario, distinta a seconda della categoria di gioco, che è generalmente costituita dalla quota residua della raccolta al netto del montepremi e dell’imposta unica”.

Allo stesso modo i bonus, che generalmente vengono erogati senza alcun pagamento da parte degli utenti, non incrementano la web tax.

Le stesse regole, chiarisce infine l’Agenzia delle Entrate, vanno considerate per verificare il superamento del limite di 5,5 milioni di euro per quanto riguarda i servizi digitali in Italia e che con l’ultima Manovra è stata eliminata.

In sintesi, quindi, nel perimetro dell’imposta sui servizi digitali non rientrano i valori che sono indirizzate direttamente agli utenti.

Agenzia delle Entrate – Risposta con principio di diritto n. 6 del 2025
Chiarimenti sul calcolo dell’imposta sui servizi digitali



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