“Sulle ferite non si può ballare, i nostri fondi per la ricostruzione”

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Il Carnevale estivo viterbese quest’anno non si farà. L’allegria dei carri, i colori delle maschere, la musica e i coriandoli lasceranno il posto alla solidarietà. A pochi giorni dall’incendio che ha devastato il blocco della facoltà di Agraria dell’Università della Tuscia, l’organizzazione della manifestazione ha deciso di annullare la serata già prevista per il 27 giugno.

“L’incendio è una ferita enorme e sulle ferite non si può ballare – dichiara Lucio Matteucci, direttore artistico e organizzatore della manifestazione -. Abbiamo scelto di devolvere tutti i fondi destinati al Carnevale, che sono diverse migliaia di euro, all’ateneo per aiutarlo a ricomprare ciò che è andato distrutto”.

Una scelta forte e simbolica, che dà il via a una mobilitazione collettiva per aiutare l’Unitus a rialzarsi dopo il devastante rogo del 4 giugno. Le fiamme hanno distrutto aule, studi, laboratori, strumenti, dati, collezioni di ricerca raccolte in decenni di lavoro.

“Dobbiamo ripartire da zero – racconta Andrea Vannini, docente del Dibaf –. Incominciando da pipette, reagenti e attrezzature di base. Le donazioni di privati e imprese le useremo per questo. Ora è tutto fermo: i progetti bloccati e i laboratori inutilizzabili. Il danno è incalcolabile. Ma non possiamo permetterci di aspettare sei mesi, al massimo 15 o 20 giorni. La risposta del territorio però ci ha dato forza. Il gesto del Carnevale è stato il primo, ed è stato commovente”.

Alla generosità del Carnevale si è aggiunta la raccolta fondi dell’associazione di ex studenti Alumni, seguita dall’iniziativa di solidarietà “Non sarai mai sola”, in programma martedì 10 giugno alle 18 a palazzo dei Papi. Un evento nato spontaneamente dal mondo della ristorazione, dell’agronomia, dell’enologia e delle aziende agricole della Tuscia. C’è poi il canale del 5×1000 per chi volesse sostenere l’università attraverso la dichiarazione dei redditi.

Per le donazioni private e aziendali, l’Unitus sta definendo un percorso trasparente. “Entro la prossima settimana – spiega Vannini – individueremo le modalità per mostrare a tutti come verranno utilizzate anche le più piccole donazioni. Vogliamo rendere conto di ogni singolo centesimo ricevuto”. Il sostegno dei cittadini è fondamentale, ma non può bastare. “Di fronte a promesse importanti – conclude Vannini – ci aspettiamo molto anche da Comune, Regione, ministero e governo”.

Nel frattempo da Lucio Matteucci arriva un appello: “Che la città non vada in ordine sparso, ma che tutte le forze e le sinergie confluiscano a favore dell’Unitus. Dobbiamo agire insieme”. Un messaggio a cui ha fatto subito eco l’amministrazione comunale. La sindaca Chiara Frontini e l’assessora Katia Scardozzi: “Per l’Unitus dobbiamo essere tutti di un sentimento, come lo siamo per Santa Rosa”.



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