Btp, banche, aziende: inizia l’estate dei bond (e forse ripartono gli investimenti)

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito
Abruzzo
Agevolazioni
Agrigento
Alessandria
Ancona
Aosta
Arezzo
Ascoli-Piceno
Aste L'Aquila
Asti
Avellino
Bari
Barletta-Andria-Trani
Basilicata
Belluno
Benevento
Bergamo
Biella
Bologna
Bolzano
Brescia
Brindisi
Cagliari
Calabria
Caltanissetta
Campania
Campobasso
Caserta
Catania
Catanzaro
Chieti
Como
Cremona
Crotone
Cuneo
Emilia-Romagna
Enna
Ferrara
Firenze
Foggia
Forli-Cesena
Friuli-Venezia Giulia
frosinone
Genova
Gorizia
Grosseto
Imperia
Isernia
Italia
La-Spezia
Latina
Lazio
Lecce
Lecco
Liguria
Livorno
Lodi
Lombardia
Lucca
Macerata
Mantova
Marche
Massa-Carrara
Matera
Messina
Milano
Modena
Molise
Monza-Brianza
Napoli
Novara
Nuoro
Olbia Tempio
Oristano
Padova
Palermo
Parma
Pavia
Perugia
Pesaro-Urbino
Pescara
Piacenza
Piemonte
Pisa
Pistoia
Pordenone
Potenza
Prato
Puglia
Ragusa
Ravenna
Reggio-Calabria
Reggio-Emilia
Rieti
Rimini
Roma
Rovigo
Salerno
Sardegna
Sassari
Savona
Sicilia
Siena
Siracusa
Sondrio
Sud sardegna
Taranto
Teramo
Terni
Torino
Toscana
Trapani
Trentino-Alto Adige
Trento
Treviso
Trieste
Udine
Umbria
Valle d'Aosta
Varese
Veneto
Venezia
Verbania
Vercelli
Verona
Vibo-Valentia
Vicenza
Viterbo


di
Edoardo De Biasi

Il titolo di Stato agganciato all’inflazione italiana e il ritorno sul mercato obbligazionario di Eni, Intesa, Bper, Nexi segnalano l’interesse a finanziarsi a tassi relativamente bassi. Il reddito fisso è un punto fermo nel caos

«Sempre in balia dell’incertezza, spinto da un estremo all’altro, l’uomo sente la sua nullità, la sua disperazione, la sua debolezza e salgono immediatamente… il cattivo umore, l’irritazione…», ha detto il filosofo francese Blaise Pascal. I mercati stanno vivendo la stessa fase perché, dovunque si guardi, il caos regna sovrano. La Bce continua a mettere in guardia dal fatto che le tensioni commerciali, l’incertezza geopolitica e l’aumento della spesa per la Difesa potrebbero innescare nuovi choc. A questo va aggiunta l’asta deludente dei Treasury Usa a 20 anni che ha aggiunto altra pressione ai rendimenti, con il bond trentennale volato a fine maggio al 5,15% e il declassamento del debito Usa da parte di Moody’s.
Il colpo di grazia è arrivato quando Trump, insoddisfatto delle trattative con l’Ue, ha minacciato dazi del 50% sull’Ue. Il movimento al rialzo delle Borse rischia di spegnersi, incorporando anche il quadro emerso dalle trimestrali delle società americane. Insomma, è partito un ottovolante e dovunque governa la volatilità.

Le previsioni

Il consenso Bloomberg ha ritoccato al ribasso le stime sugli utili Usa per il secondo trimestre, a causa dell’anticipo degli ordini registrato a marzo e dell’impatto delle tariffe imposte nei confronti della Cina. In Eurozona, invece, l’outlook per i prossimi mesi indica un aumento moderato per il secondo trimestre che migliora nella seconda parte dell’anno. Ora gli investitori guardano a nuove fasi: il timore principale è un rialzo dei prezzi. La domanda è quindi se le aziende decideranno di assorbire l’inflazione riducendo i margini o trasferiranno i costi ai consumatori.




















































Il dilemma azioni-bond

Meglio, quindi, le azioni o i bond? Ai più storici dei dilemmi si può rispondere ponendosi nel mezzo con le soluzioni multi-asset o diversificate. Il gestore è alla ricerca di società che saranno meno colpite dai dazi o che potrebbero trarne vantaggio, diversificando il portafoglio ed evitando settori come il retail che sono più esposti alla spesa dei consumatori. Tralasciando l’azionario stiamo assistendo a un rilancio dei bond, anche perché l’inflazione fa rima con crescita dei tassi.
L’obbligazione è un titolo che conferisce il diritto a ricevere, alla scadenza del titolo, il rimborso e una remunerazione a titolo di interesse. Lo stesso Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia, dopo la revisione del giudizio di Moody’s da stabile a positivo, ha lanciato un Btp Italia che ha una cedola minima garantita dell’1,85% ed è legato al tasso d’inflazione nazionale. Mancava dal marzo del 2023 e si è ripresentato con una durata di 7 anni e un premio finale extra pari all’1% per chi l’ha acquistato al momento del lancio e lo terrà fino alla scadenza nel giugno 2032.

Le imprese

Stesso comportamento per le aziende, specialmente nel mondo creditizio. Banco Bpm ha avviato il collocamento di un bond di tipo At1 da 400 milioni. In avvio di asta, il rendimento si è collocato al 6,8%. Intesa Sanpaolo, guidata da Carlo Messina, ha proposto agli istituzionali un’obbligazione perpetua additional tier 1, non richiamabile per otto anni, da un miliardo. La cedola annua è pari al 6,3% , pagabile semestralmente. I titoli sono perpetui con facoltà di rimborso anticipato esercitabile dall’emittente a partire dal maggio 2033. Nel caso in cui la call non venisse esercitata, la cedola verrebbe rideterminata sommando il margine di 403,8 punti base al tasso mid swap a 5 anni.
Il bond ha suscitato subito interesse raccogliendo ordini per 3,7 miliardi già nelle prime ore dal lancio e raggiungendo il picco di oltre 5 miliardi in fase di chiusura. L’ultimo bond perpetuo di Intesa risale a maggio 2024: si trattava di un titolo obbligazionario subordinato sempre di tipo Additional tier 1 da un miliardo.
Eni, guidata da Claudio Descalzi, è tornata sul mercato statunitense con un nuovo titolo in dollari riservato ai grandi investitori. Nel dettaglio, il gruppo energetico ha collocato un’emissione da un miliardo a tasso fisso con durata 10 anni. L’obbligazione (scadenza maggio 2035) è stata collocata a un prezzo di re-offer del 99,1% e pagherà una cedola annua del 5,7%. Gli ordini hanno toccato 5,7 miliardi. Popolare di Sondrio, condotta dal ceo Alberto Pedranzini, ha collocato un covered a tasso fisso da 500 milioni con scadenza maggio 2030. Il tasso a 5 anni viaggia al 2,3%, quindi il rendimento dovrebbe essere attorno al 2,8%. Nexi ha concluso il collocamento di un prestito non convertibile per un importo di 750 milioni, a tasso fisso e con durata a 6 anni. La cedola è del 3,8% e il rendimento effettivo del 3,8% corrisponde a un rendimento di 150 punti base sopra il tasso di riferimento.

Portafoglio e nuovi investimenti

Insomma, in una fase di disordine generalizzato conviene avere un portafoglio diversificato. La frenata dell’economia avvicina il taglio dei tassi Bce nella riunione del 5 giugno. Potrebbe essere l’ultimo, è quindi inevitabile che molte aziende cerchino di migliorare i flussi di cassa. I tassi a lungo termine restano al centro dell’attenzione dei mercati. Il loro aumento, in particolare in America e Giappone, è il maggiore fattore di rischio per le borse e per le economie. All’inizio del 2025, gli investitori si aspettavano che le politiche pro-crescita (tagli fiscali e deregolamentazione) avessero la precedenza. La priorità è stata invece data ai dazi e alle politiche sull’immigrazione, implementando misure che hanno eroso la crescita.
Ora potrebbe iniziare la fase degli investimenti, specialmente in Europa. Con i gestori intenti ad affrontare queste sfide, il reddito fisso sta riconquistando il suo ruolo tradizionale di elemento chiave per diversificare il portafoglio e gestire al meglio la liquidità delle aziende.

Nuova app L’Economia. News, approfondimenti e l’assistente virtuale al tuo servizio.


8 giugno 2025



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link