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“Non ti chiediamo di salvare il Pianeta, ma il tuo mondo sì”. Questo lo slogan che il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto, ha rilanciato in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, ponendo l’accento su una responsabilità condivisa e quotidiana, che chiama in causa cittadini, imprese e istituzioni. Un messaggio che risuona con particolare forza nel contesto della portualità, della logistica e dell’economia del mare, settori chiave per il futuro sostenibile del Paese.
Il tema del 2025 – la lotta all’inquinamento da plastica – è al centro di una sfida cruciale anche per il sistema marittimo italiano, da sempre motore economico e logistico, ma anche epicentro delle criticità ambientali. Il Mediterraneo, pur rappresentando meno dell’1% delle acque oceaniche globali, concentra oltre il 7% della plastica marina del pianeta, gran parte della quale proviene proprio dalle attività costiere e portuali.
In questo quadro, la transizione ecologica assume un valore strategico. Porti e infrastrutture logistiche stanno infatti diventando sempre più laboratori di innovazione ambientale: elettrificazione delle banchine, cold ironing, digitalizzazione dei traffici e investimenti nella catena logistica green sono solo alcune delle direttrici su cui si sta muovendo il settore. “La transizione ecologica è un’opportunità – ha sottolineato Pichetto – ma è anche una responsabilità. Solo insieme possiamo costruire un futuro più pulito, più sicuro, più giusto”.
Le parole del Ministro arrivano in un momento di forte accelerazione sul fronte della sostenibilità marittima. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e le risorse europee stanno alimentando investimenti per la decarbonizzazione delle flotte, il rafforzamento delle connessioni intermodali e il potenziamento delle energie rinnovabili off-shore. L’economia blu – o blue economy – rappresenta oggi una delle aree di sviluppo più promettenti, capace di coniugare competitività e tutela ambientale.
A fare da ponte tra innovazione e sostenibilità sono anche le imprese dello shipping e della logistica, chiamate a ripensare i propri modelli di business: dal trasporto marittimo alimentato a GNL o metanolo, ai nuovi terminal automatizzati e a basso impatto ambientale, fino all’integrazione tra trasporto navale, ferroviario e stradale secondo una logica “net zero”.
Questa Giornata Mondiale dell’Ambiente si conferma dunque non solo un’occasione di sensibilizzazione, ma anche un richiamo all’azione per un settore – quello marittimo – che può diventare il fulcro della nuova economia circolare e rigenerativa. Come ribadito dal Ministro Pichetto, “serve il contributo attivo di cittadini, imprese, comunità”: per proteggere non solo gli ecosistemi, ma anche le basi materiali dello sviluppo futuro.
Box di approfondimento:
Blue Economy in Italia: i numeri chiave
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228 miliardi di euro: il valore generato dalla blue economy italiana (2023, fonte Unioncamere)
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13% del PIL marittimo europeo è prodotto dall’Italia
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Oltre 900 mila occupati nel settore mare
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Crescita annua prevista: +4% fino al 2030
Tecnologie green nei porti: le priorità
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Cold ironing (elettrificazione banchine)
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Sviluppo dell’idrogeno e dei biocarburanti
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Digitalizzazione e monitoraggio delle emissioni
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Efficientamento energetico delle infrastrutture
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