“Trattori troppo vecchi, costi alti e incentivi complicati frenano l’innovazione”: l’allarme della Cia agricoltori

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Trattori con oltre 20 anni, incentivi poco accessibili e costi in crescita: sarebbe questo a frenare oggi l’innovazione nelle campagne abruzzesi secondo la Cia agricoltori italiani Chieti Pescarache ha realizzato un sondaggio dal titolo “Acquistare un trattore oggi: scelte, ostacoli e prospettive”, con opinioni, esperienze e aspettative di numerose aziende agricole locali.

“Il nostro territorio ha grande voglia di rinnovarsi”, commenta Domenico Bomba, presidente di CIiaChieti-Pescara, “gli imprenditori agricoli non si tirano indietro, ma chiedono condizioni più favorevoli per affrontare investimenti importanti come l’acquisto di un trattore”.

Secondo l’indagine, la maggior parte delle aziende agricole locali utilizza mezzi datati, spesso impiegati ogni giorno e tutto l’anno. L’acquisto di un nuovo trattore avviene solo quando quello in uso è ormai inutilizzabile. La sicurezza, purtroppo, non è ancora un fattore prioritario. Eppure, l’apertura verso l’innovazione c’è: molti agricoltori sarebbero interessati a modelli “smart”, più tecnologici e sostenibili, ma a condizione che siano accessibili grazie a incentivi chiari e concreti. 

Un dato significativo riguarda la scarsa diffusione delle agevolazioni: la maggior parte degli agricoltori non ha mai usufruito di incentivi, e oltre il 70% afferma di non avere informazioni sufficienti su come accedervi.

“Le imprese agricole sono interessate agli strumenti di sostegno, ma spesso si trovano di fronte a procedure complesse o requisiti troppo rigidi”, spiega ancora Bomba, “Semplificando l’accesso, avremmo una risposta immediata e positiva”.

Come si evince ancora dal report, molti agricoltori ricorrono a finanziamenti a rate o leasing agevolati, ma il costo resta un ostacolo enorme: per un modello base, oggi servono anche 55.000 euro. Per questo cresce l’interesse verso l’usato, nonostante oltre il 70% delle macchine di seconda mano superi i 15 anni di età. Il calo della meccanizzazione è un fenomeno nazionale: nel 2024, il mercato dei trattori in Italia ha toccato il minimo storico dal 1952, con 15.448 immatricolazioni e una flessione del 12,3% rispetto al 2023. In controtendenza, il mercato dell’usato è cresciuto dell’8%, ma senza contribuire realmente al rinnovamento del parco mezzi. Tuttavia, circa il 70% di queste macchine ha più di 15 anni, segnalando un parco mezzi obsoleto e meno efficiente, che rischia di frenare la competitività e la sostenibilità del settore agricolo. Il territorio di Chieti-Pescara non è esente da queste dinamiche: alcune imprese agricole hanno cessato l’attività nel 2024, ma quelle che restano sono sempre più attente alle scelte economiche e all’efficienza delle macchine.

“Questo sondaggio ci dice una cosa chiara”, conclude Bomba, “gli agricoltori non sono fermi. Hanno le idee chiare, vogliono innovare, ma serve un contesto più favorevole. Il rinnovamento della meccanizzazione può rappresentare un’opportunità concreta, se supportato con strumenti chiari e alla portata delle imprese.”

 



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