Muravera, un ospedale da salvare

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Il problema è enorme. L’ospedale San Marcellino è stato in passato un gioiello di ospedale, un punto di riferimento sul territorio del Sarrabus, del Gerrei, della Bassa Ogliastra e non solo. Un fabricato modernissimo che nel tempo ha subito diversi interventi, poi la chiusura di diversi reparti e la crisi degli ultimi dieci anni. Il tema è rimbalzato in un Consiglio comunale straordinario, presenti anche il Commissario straordinario della Asl, Aldo Atzori, i sindaci di Castiadas Eugenio Murgioni, di San Vito Marco Siddi, di Villaputzu Sandro Porcu, di Villasalto Leonardo Usai. Tanti gli interventi anche dai banchi del Consiglio coordinato dal sindaco Salvatore Piu. Tutti ovviamente a chiedere soluzioni, un futuro all’ospedale e per le speranze di una zona isolata come questa ma che in estate si popola durante la stagione balneare anche di quasi due milioni di presenze. Il Commissario della Asl ha ascoltato le richieste dicendosi pronto ad ascoltare e valutare ogni richiesta. Le soluzioni facili non esistono: «Metterò in campo azioni concrete con l’obiettivo di restituire dignità a questo ospedale, operando con un modello possibile sul piano operativo ed economico», puntando come si legge in un comunicato dell’Ufficio stampa del Comune di Muravera «su una chirurgia sostenibile, con personale stabile e un’organizzazione efficiente. Lo stesso vale per ortopedia, cardiologia, oncologia. Capisco la frustrazione per le carenze. Ma la prima cosa da fare è garantire la tenuta del pronto soccorso, presidio cruciale per l’emergenza».

Si è parlato di incentivi per i medici per rendere interessante il presidio. Come è stato fatto all’ospedale di Lanusei.
Si è parlato anche, come si legge sempre nel documento dell’Ufficio stampa del Comune di «una nuova sinergia tra distretto, comuni, medici di base, specialisti. Ma l’ospedale di 30 anni fa non tornerà. Ma questo non significa che dobbiamo rassegnarci. Possiamo e dobbiamo costruire una sanità adeguata ai tempi, moderna, integrata, efficiente. Lo possiamo fare se ciascuno fa la sua parte, se le richieste sono coerenti, e se si lavora insieme».

Per il sindaco di Muravera «il San Marcellino deve essere rilanciato: chiediamo rispetto per tutti, soprattutto per i residenti più fragili». Nel comunicato si parla anche dell’intervento dell’assessore Mura. «Sono subito necessari due sanitari per turno al Pronto soccorso, un laboratorio analisi operativo anche la notte, la sostituzione urgente degli specialisti mancanti e il ripristino della chirurgia: queste non sono pretese, sono diritti».

Un appello è arrivato anche a fine seduta dal presidente dell’Unione dei Comuni del Sarrabus e sindaco di San Vito, Marco Siddi, di Villaputzu Sandro Porcu, di Villasalto Leonardo Usai, di San Nicolò Gerrei Stefano Soro, di Castiadas Eugenio Murgioni, Escalaplano Marco Lampis e dell’assessore Matteo Plaisant. Tutti a chiedere un futuro per l’ospedale, un una zona isolata come questa, con strade spesso improponibili, con gli anziani che crescono di numero. La consigliera comunale di minoranza Francesca Mattana «ha presentato un pacchetto articolato di proposte: doppio medico per turno al pronto soccorso, rilancio della chirurgia con più specialità, turnazione stabile per ortopedico e cardiologo, potenziamento di analisi e oncologia. “Non stiamo chiedendo miracoli – ha affermato – ma l’essenziale per garantire sicurezza ai pazienti e dignità al nostro personale sanitario».
Un tema che sarà rilanciato in tutti i prossimi Consigli comunali.

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