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“Dobbiamo avere il coraggio di affrontare l’autunno demografico e quello, inevitabile, democratico. Il sistema di welfare è sotto pressione. Serve un nuovo patto sociale e fiscale che favorisca chi opera per il bene comune”. Lo ha detto Giulio Tremonti, ex ministro dell’Economia e delle Finanze, intervenendo ieri ad Ascoli al Meeting nazionale dei giornalisti promosso dalle diocesi di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto. Tremonti ha sottolineato il ruolo del Terzo Settore: “L’attuale distribuzione della ricchezza è regressiva. Molti beni saranno abbandonati perché gli eredi non potranno mantenerli. Meglio destinarli al bene comune”. Da qui la proposta legislativa illustrata pubblicamente per la prima volta, presentata alla Camera il 13 febbraio (Atto n. 2242), che prevede l’esenzione fiscale per le liberalità a favore di enti che svolgono attività di pubblico interesse. “Lo Stato sociale come lo conosciamo è in crisi. È stato pensato per un mondo con molte culle e molte tombe; oggi, invece, la natalità cala e la vita si allunga. Questo crea problemi enormi al sistema di pensioni e sanità”. L’ex ministro ha evidenziato il rischio di “destabilizzazione democratica” se i servizi pubblici decrescono e quelli privati aumentano di costo. “Serve canalizzare i beni ereditati senza destinatari verso realtà capaci di gestirli, come il Terzo Settore o la Cei. È tempo di costruire un mondo più giusto e fraterno, in cui comunicare il bene sia un dovere”.
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